Cadavere alla Badia, esame del dna per l'identificazione
Sarà necessario l’esame del dna per stabilire le generalità del cadavere trovato in un appartamento del villaggio Badia. È stato infatti impossibile effettuare il riconoscimento a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo, ritrovato dietro ad alcuni mobili. Gli inquirenti non sono ancora riusciti a rintracciare il figlio del proprietario dell’abitazione, al quale il padre prima di morire aveva lasciato in eredità la casa, disabitata ormai da oltre un anno e che era stata messa in vendita.
Paolo Monaco, 70 anni, da venti giorni avrebbe fatto perdere le proprie tracce. E secondo una prima analisi del medico legale, il cadavere sarebbe nell’abitazione dove è stato ritrovato, da almeno venti giorni. Per questo gli investigatori hanno prelevato del tessuto dal corpo ormai mummificato e lo hanno comparato con il dna prelevato da alcuni capelli ritrovati sulle spazzole nell’abitazione dove Paolo Monaco viveva. I risultati sono attesi nei prossimi giorni. La sorella di Paolo Monaco ha spiegato agli inquirenti di non aver più notizie del fratello da alcune settimane. La Polizia al momento non esclude nessuna ipotesi, anche se sul corpo non ci sarebbe evidenti segni di violenza. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso.
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