«C’è ancora domani», sguardi di sorellanza che restano addosso
Dopo quasi ottant’anni il film «C’è ancora domani» insegna a pensare alla Storia e colora le fotografie in bianco e nero delle nostre mamme
Paola Cartellesi sul set del film, di cui è anche regista
Dopo quasi ottant’anni il film «C’è ancora domani» insegna a pensare alla Storia e colora le fotografie in bianco e nero delle nostre mamme, quelle con il rossetto e l’abito della festa. Paola Cortellesi rispolvera gli anni Quaranta e mostra le verità scomode dei panni sporchi che si lavano in famiglia. La sottomissione delle italiane alla fine della seconda Guerra mondiale è più brutta della povertà che si annida nei casermoni grigi e senza balconi della periferia romana. Affligge più del senso
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