Bus, dal 7 ottobre cambia la stazione: piano in tre mosse

Terminal di via Solferino, ecco la nuova fisionomia. Viabilità: sensi unici e niente auto nel piazzale
Il nuovo assetto a semicerchi concentrici, dal 7 ottobre
Il nuovo assetto a semicerchi concentrici, dal 7 ottobre
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In stazione la rivoluzione scatterà il 7 ottobre, quando Sia disporrà le sue corriere in maniera concentrica e non a raggiera come avviene ora. La riorganizzazione del terminal di via Solferino è il primo tassello di un progetto più ampio che si pone l’obiettivo di mettere ordine alla viabilità della zona, oggi confusa e caotica. Al progetto si sta lavorando da un paio di anni, ma solo ora si entra nella fase operativa. Sarà un lavoro lungo, da affinare pian piano, in base ai risultati delle «sperimentazioni».

L’impianto è stato illustrato, in commissione, dall’assessore alla mobilità di palazzo Loggia Federico Manzoni. «Siamo solo all’inizio - ha spiegato - non c’è nulla di deciso. Anzi, questi momenti di confronto servono per raccogliere suggerimenti, dal quartiere, dalle opposizioni, dai cittadini».

Il dato da cui partire è che la stazione sarà sempre più baricentrica per la mobilità cittadina. Alta velocità, treni suburbani, metro, forse il tram. Brescia però deve superare l’anomalia di avere due autostazioni per i bus extraurbani, una in via Solferino (del Comune), l’altra in stazione (la tettoia Sia). L’idea è unificare le due strutture, mantenendo quella di via Solferino. La tettoia Sia verrà invece usata per la viabilità. Per unificare le due autostazioni, bisogna però modificare l’assetto del terminal di via Solferino: addio stalli a raggiera, i bus saranno organizzati per tre semicerchi concentrici, il più piccolo per gli arrivi, gli altri due per le partenze. Gli stalli per i bus saranno meno (da 30 a 13), ma più funzionali, garantendo l’afflusso di più mezzi. Alcune linee, in prospettiva si fermeranno per altro ai capolinea del metrò e i pullman a lunga percorrenza, tipo Flixbus, saranno dirottati su via Sostegno.

Il nuovo assetto partirà il 7 ottobre, senza però accorpare le due autostazioni. Sarà solo una diversa disposizione delle attuali linee: le nuove corsie saranno disegnate sull’asfalto, new jersey delimiteranno spazi e percorsi pedonali. Poi, tra qualche mese, si effettuarà uno stress test: per una settimana tutte le linee extraurbane verranno portate in via Solferino. Le simulazioni dicono che la cosa si può fare. Se il test lo confermerà, nell’estate 2020 il nuovo assetto diventerà definitivo. E si lavorerà alla fase 3: la nuova viabilità.

Qui il progetto si fa più sfumato. Per ora siamo alle ipotesi: riqualificazione di via Togni con marciapiede e senso unico alternato (con semaforo), stop alle auto nel tratto centrale davanti alla stazione, revisione del senso di marcia di via Foppa e inversione di ingresso e uscita del parcheggio interrato. Andrà verificato l’impatto su via Solferino, anche solo per le manovre dei bus per passare dalle corsie «arrivi» a quelle di partenza. La Loggia punta a trasformare l’arteria in una «dorsale bus» (insieme a via Ferramola) dove instradare la quasi totalità delle corriere. Aspetti che hanno sollevato le perplessità di Massimo Tacconi (Lega), mentre Paola Vilardi (FI) ha parlato di «viabilità impazzita».

 

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