Bulloni 2018: Giuseppe Manzotti è l'uomo della bontà bresciana
«È un valore immenso, ma più che per me, per il mondo che io, in questo momento rappresento, quello della disabilità intellettivo-relazionale, il 3% della popolazione. Sono un esercito di persone che vivono nel silenzio e nell'invisibilità come mi ha detto più volte una mamma che ha un figlio che nella nostra associazione».
Sono le parole di Giuseppe Manzotti, l’uomo della bontà bresciana del 2018. A lui è stato consegnato, in un affollato auditorium San Barnaba, il Premio Bulloni 2018. Una vita, la sua, spesa per dare dignità alla disabilità. Per accorciare le distanze e permettere a tutti di raggiungere la meta. Insegnante che ha dato gambe e voce a chi non le aveva, già presidente della cooperativa La Mongolfiera, oggi è vicepresidente dell'Associazione Nonsolosport che, attraverso la pratica dello sport permette alle persone con disabilità di accrecere autonomia, abilità ed autostima. Numerosi anche gli altri riconoscimenti alla bontà consegnati a chi si è particolarmente distinto nell'aiuto ai bisognosi. Il Grosso d'oro è stato assegnato all'ex sindaco Cesare Trebeschi.
«Il rapporto del Censis del 2018 è un rapporto terribile: dice che noi siamo passati dal rancore alla cattiveria, e io invece penso che al contrario, questa città la cattiveria l'abbia sconfitta e la sconfigge quotidianamente. Questa città tramite il bene, in realtà, cambia ogni giorno la vita di tanti» ha voluto commentare il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono.
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