Bruchi gourmet e farina di cavallette, ecco cosa mangeremo
Cimici e cavallette, bruchi e bachi da seta, ma anche farfalle, coleotteri, grilli e millepiedi. Dal primo gennaio con il nuovo regolamento europeo in tema di «novel food» anche gli insetti sono entrati di diritto nei menù continentali.
E se in tanti storcono il naso (secondo una recente indagine di Coldiretti meno di un italiano su 4 sarebbe favorevole al loro consumo), la Fao, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, già nel 2013, li decantò come dieta del futuro, definendoli «strumento decisivo per la lotta contro la fame».
Per ora chi si aspettava scaffali dedicati nei supermercati di casa nostra è rimasto deluso. Restano infatti da superare alcuni ostacoli legati alla cospicua documentazione che gli operatori devono presentare per immettere sul mercato questo genere di prodotti, ma anche diffidenze di stampo culturale.
Se è vero che l'appetito vien mangiando, è pur vero che per un italiano non è facile accostarsi con leggerezza a bruchi e cavallette. Più probabile dunque che nelle nostre ricette entreranno presto derivati degli insetti, su tutti le farine, che potrebbero diffondersi come nuova fonte di proteine di alta qualità.
«Si tratta di proteine simili alla carne secca - spiega lo chef Gabriele Bozio, di Cast Alimenti -, ci abitueremo. Per mimetizzare il sapore, soprattutto in pasticceria, andranno usati aromi come vaniglia o scorza d'arancia».
Quanto alla sicurezza, l'Ats assicura che, trattandosi di cibo di origine animale, provvederà come di consueto ai relativi controlli e campionamenti per tutelare la salute dei cittadini. Nella categoria «novel food», tra l'altro, non rientrano solo gli insetti, ma una vasta gamma di ingredienti autorizzati dalla comunità europea. Di volta in volta dunque verranno valutati tutti i parametri sanitari a seconda della tipologia di cibo.
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