Brolo di Sant’Anna, l’orto solidale regala buoni frutti
È come avere una miniera a due passi dal centro città, proprio sotto la collina. Solo che non dà alla luce metalli e pietre, bensì qualcosa di ugualmente se non più prezioso: frutta e verdura che vanno a finire sulle tavole delle famiglie in difficoltà. E occasioni di impegno, svago e aggregazione a chi ne ha bisogno, dal semplice cittadino alla persona fragile fino all’utente della realtà impegnata nel sociale.
Il primo bilancio parziale dell’orto solidale Brolo Sant’Anna inaugurato lo scorso maggio supera le aspettative iniziali. L’esperienza ha preso forma grazie all’iniziativa dell’Auser Insieme Oltremella e del punto comunità Chiusure, che hanno deciso di dare vita a un orto solidale su una porzione del terreno di proprietà comunale posto ai piedi della collina di Sant’Anna, in via Arimanno. Un progetto fondato su un modello produttivo solidale e sostenibile, ispirato alla conservazione di colture e tradizioni alimentari locali, che è anche luogo di partecipazione e cooperazione di cittadini, delle scuole e di realtà del territorio attive nell’assistenza sociale.
Bilancio
«Questi primi sei mesi hanno dato risultati eccezionali - spiega il presidente dell’Auser Mauro Pedroni -. Abbiamo raggiunto 1.500 chili di prodotti di cui oltre l’80% è andato a famiglie bisognose della zona». Alla cinquantina di volontari che lavorano all’orto solidale con il coordinamento dell’agronomo Ocildo Stival si aggiunge ogni settimana qualche new entry.
«Questo luogo e questa iniziativa danno respiro alle giornate di tante persone» osserva l’assessore con delega alla Persona e alla Salute del Comune di Brescia Marco Fenaroli che, insieme alle colleghe Camilla Bianchi (Verde) e Anna Frattini (Politiche educative e Sostenibilità sociale), ha dato vita a un patto di collaborazione «che agevoli il più possibile esperienze di comunità come quella del Brolo Sant’Anna».
Recupero
Alle attività dell’orto partecipano anche alcuni pazienti del Cps e del centro diurno con i propri operatori e i bambini e le bambine della materna San Giacomo e della primaria Rodari, che si dedicano a seminare, innaffiare e infine a raccogliere con le proprie mani i prodotti del loro orto didattico. Poco più del 10% del raccolto viene tenuto dai volontari per il consumo personale, mentre il resto viene suddiviso tra la Caritas Oltremella don Vender, che assiste un centinaio di famiglie disagiate della zona Ovest di Brescia italiane e di origine straniera: le richieste di aiuto sono in continuo aumento.
Anche il settore Ovest dei Servizi sociali della Loggia fa distribuzioni quindicinali mediante il Cisom (vengono assistiti 30 nuclei familiari per 115 persone nella zona di Via Milano e Fiumicello), così come la cooperativa San Giuseppe, che assiste 55 utenti tra portatori di handicap e anziani in comunità residenziali e gestisce anche un banco alimentare a beneficio di 20 famiglie indigenti.
Frutta e ortaggi del Brolo finiscono saltuariamente anche sulla tavola di «Ospitiamo», casa della società San Vincenzo De’ Paoli che funge da dormitorio, alloggio e ristoro per persone in difficoltà o senza dimora.
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