Bresciani in cerca di un lavoro tra ore di attesa e speranze

Ogni giorno centinaia di persone affollano il Centro per l’impiego e in fila raccontano le loro storie
In via Cipro. Giornate interminabili in attesa del turno con il numero in mano a fissare il tabellone
In via Cipro. Giornate interminabili in attesa del turno con il numero in mano a fissare il tabellone
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Sono soltanto le 8.28 del mattino ma il serpentone umano ha già preso vita. Il Centro per l’impiego di via Cipro non ha ancora aperto al pubblico, eppure decine di persone sono già disposte in diligente fila indiana con volti stanchi e documenti alla mano. Qui prende il via la prima puntata di un viaggio che il Giornale di Brescia condurrà tra le code quotidiane dei cittadini.

In un’ambientazione da «non-luogo» tipica di ogni centro direzionale, sono centinaia i bresciani che ogni mattina si muovono come formiche all’ombra dei grattacieli, tutti alla ricerca di un lavoro.

Il Centro per l’impiego è quanto di più «umano» e anti-sciovinista possa esistere: non sono soltanto i bresciani a presentarsi dinanzi l’addetto di turno, ma anche migranti, italiani di seconda generazione e cittadini originari di altre regioni del nostro Paese. E sono tante le storie che raccontano.

«Servirà a qualcosa?» chiede un uomo rivolgendosi ad un suo «compagno» di ricerca. «Se non ci proviamo...», risponde lui, non molto convinto. Nel frattempo il tempo scorre lentamente (e la coda ancor di più).

«Non so se possano trovarmi qualcosa - confessa un ragazzo -, è la prima volta che cerco lavoro col Collocamento». Intanto dall’ingresso si leva un grido. «Abbiamo problemi tecnici al sistema», giustifica l’addetto all’ingresso.

L’articolo completo sul Giornale di Brescia oggi in edicola, scaricabile anche in formato digitale.

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