Brescia sul Muro tra la rosa, la ragazza e la guardia
Jacques Witt era arrivato a Berlino da Parigi per un reportage sui graffiti del Muro agli inizi di novembre. Anno, 1989. Lavorava (e lavora ancora) per la Sipa, agenzia francese, e aveva 31 anni. Il suo lavoro si trasformò ben presto in un modo che mai avrebbe immaginato: dal racconto di scritte e disegni e opere d'arte sedimentate sul Muro alla testimonianza di una liberazione, di una rivoluzione, della fine di un'epoca, della Caduta (qui trovate il suo racconto, in francese).
Ecco, tra le foto più celebri di Witt ce n'è una in cui si vede una ragazza dell'Ovest porgere una rosa ad una guardia di frontiera dell'Est. È così simbolica e rappresentativa del momento da essere finita anche sulle cartoline, diventando a suo modo pop. Il fotografo francese aveva l'occhio giusto per capire di essere davanti ad un gesto perfetto, da consegnare alla storia. C'era però un particolare, probabilmente ritenuto secondario, che calamita ora la nostra attenzione: proprio in corrispondenza delle mani delle due persone si vedeva la scritta «BS ITALY».
Dando per scontato che voglia dire Brescia, Italia, è arrivato il momento di trovarne l'autore. A venticinque anni dalla caduta del muro, il mistero di quella scritta è pronto per essere svelato. Solo, mancano testimonianze attendibili sull'identità degli autori. C'è chi parla di un collettivo punk a zonzo per la città o chi fa riferimento alla scena musicale bresciana degli anni '80, ma dati certi non ce ne sono.
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(La cartolina che ha dato origine a questa ricerca è saltata fuori quasi per caso. È stata spedita qualche anno fa da Dellino Farmer e Alfredo Andreoletti dei 4 Axid Butchers a Ettore Giuradei, che la conserva nel suo studio di registrazione. Almeno in questo caso, c'entra sicuramente la musica made in «Bs, Italy»).
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