Brescia scommette sul tram: «Occasione di crescita per la città»
Da «desiderio» a realtà. Ci vorranno sette anni per la prima corsa del nuovo tram di Brescia. Ma intanto il progetto è stato svelato alla città. Un evento pubblico, all’auditorium Santa Giulia, organizzato da Loggia e Brescia Mobilità, trasmesso in streaming anche sul sito del Giornale di Brescia.
«Siamo a casa di Desiderio, il re dei Longobardi - ricorda il sindaco di Brescia Emilio Del Bono -. Abbiamo un progetto di città che punta sullo sviluppo sostenibile. Il tram si inserisce in questa cornice. Solo così possiamo garantire spostamenti comodi, veloci e regolari ai cittadini» e convincerli a lasciare l’auto in garage. «Solo così può migliorare la qualità della vita. Brescia ci sta provando. Sono ottimista. Questa è la strada verso il futuro e rendere la nostra città ancora più competitiva e ancora più grande».
Il progetto
Il sindaco affida all’assessore alla mobilità Federico Manzoni e al presidente Brescia Mobilità Carlo Scarpa la presentazione del progetto: quasi 12 chilometri di linea, 24 fermate, 18 treni, un tracciato che va dalla Pendolina alla Fiera, incrociando la linea della metropolitana in due fermate, San Faustino e Stazione Fs.Tutti sottolineano quanto sia fondamentale per il successo di questi progetti la «pianificazione». Questo è un momento storico nel quale le risorse per gli investimenti non bastano. Basti pensare al Pnrr. Ma per intercettare le risorse servono progetti validi e concreti.
«Siamo stati tra i primi, in Italia, a dotarci del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), la pre-condizione per accedere ai finanziamenti statali» ricorda Manzoni. Il Pums ha tre pilastri: la mobilità dolce (pedonalizzazioni e ciclabili) per gli spostamenti brevi; le linee ferroviarie sub-urbane per chi arriva da fuori città; il potenziamento del trasporto pubblico, con il prolungamento della metropolitana fino a Concesio e il nuovo tram in città.Su questo progetto la Loggia è riuscita a ottenere dal Ministero delle Infrastrutture 359,5 milioni di euro, portando a casa il punteggio più alto tra tutti i progetti finanziati. Ora bisogna correre per rispettare i tempi fissati dagli uffici romani. La visione è comunque chiara: il tram non dovrà solo potenziare il trasporto pubblico, ma dovrà essere «occasione per rigenerare i quartieri attraversati».
Strategia
Costruire la tramvia, spiega Del Bono, «non è qualcosa di isolato». Si «inserisce dentro un progetto di città che ha alcuni punti fermi: il Pgt che non consuma suolo ma rigenera gli edifici esistenti, un anello verde attorno alla città, soluzioni efficienti e di qualità per il trasporto pubblico».
La metropolitana, ricorda Del Bono, era contestata. «Oggi il 90% dei bresciani la approva. Ci ha consentito di passare in pochi anni da 41 milioni 58 di passeggeri del Tpl l’anno». Ora c’è la «sfida» del tram. La mobilità è un pezzo fondamentale della qualità della vita delle città» sostiene il sindaco. Basta pensare al «tempo perso» per gli spostamenti casa-lavoro. Il tram, come il metrò, può garantire spostamenti veloci, confortevoli e regolari. E convincere sempre più persone a utilizzare i mezzi pubblici.
«Noi ci crediamo - insiste Del Bono -. Bisogna però che Governo e Regione accompagnino questa nuova stagione della mobilità pubblica con una visione lungimirante, mettendo più soldi sul fondo trasporti per finanziare la spesa corrente (biglietti e abbonamenti coprono solo il 40% del costo del trasporto pubblico, ndr). È una scelta politica per il futuro delle nostre città».InfrastruttureLa presentazione del progetto all’auditorium di Santa Giulia
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