Brescia, Rt a 0,74: variante inglese nel 97% dei casi
L’incidenza è ancora alta, 335 casi ogni 100mila abitanti. Ma i dati bresciani sul contagio da coronavirus migliorano più di quelli delle altre province lombarde. L’ultimo report di Regione Lombardia mostra come nella settimana tra il 22 e il 28 marzo Bergamo, Lodi, Pavia, Mantova e Como abbiano avuto lievi incrementi rispetto alla settimana precedente. Brescia, insieme a Lecco e Sondrio, è una di quelle che ha invece visto un calo significativo dei casi, vicino al 19%.
Meglio ha fatto solo Monza, con i casi settimanali in calo di quasi il 25%. L’andamento medio regionale (in calo) ha portato all’abbassamento dell’Rt a 0,82. Quello per la provincia di Brescia è ancora più basso: 0,74, visto che la curva sta scendono da tre settimane (ma partiva da livelli molto alti).
Varianti. Il report mostra anche la diffusione delle varianti nei 12 laboratori lombardi impegnati nell’attività di sequenziamento. Tra questi 12, tre sono bresciani: si tratta dei laboratori dell’ospedale Civile, dell’Istituto Zooprofilattico e del Synlab. Ebbene i risultati mostrano come la variante inglese (lineage B.1.1.7), a cui viene attribuita una velocità di trasmissione maggiore del 37%, la faccia ormai da padrona. È infatti stata riscontrata nel 97% delle sequenze analizzate dal Civile, nel 96% allo Zooprofilattico e nel 92% al Synlab. La media regionale è 89%, quella nazionale 86,7%. Nessuna presenza, a Brescia, di altre varianti, nigeriana, sudafricana, sudamericana. Intanto, a livello nazionale, nuova crescita dei casi Covid rispetto al dato di martedì.
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