Brescia raccoglie farmaci e non solo per l'Ucraina: come aiutare

Dalla raccolta medicinali nelle farmacie, ai beni essenziali con Nadiya e Domani Zavtra all’accoglienza di Caritas
Due donne ucraine abbracciate - Ansa © www.giornaledibrescia.it
Due donne ucraine abbracciate - Ansa © www.giornaledibrescia.it
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C’è un primato di solidarietà, nella Brescia attonita e preoccupata per la guerra che sta spezzando persone e Paesi nel cuore dell’Europa. C’è un gran fermento intorno ai pulmini che fanno la spola tra Brescia e l’Est Europa.

Alla manifestazione di piazza Mercato di venerdì sera contro l’invasione russa, Sasha ha fissato telefonicamente un punto di arrivo sicuro, in terra polacca ai confini con l’Ucraina, in cui scaricare gli scatoloni colmi di merci partiti ieri mattina dalla zona industriale di Folzano. Un indirizzo che la comunità ucraina di Brescia - tremila persone in città, ottomila in tutta la provincia - conosce bene, punto di riferimento e di contatto con le famiglie rimaste in patria.

Ieri è continuata la raccolta di medicinali e materiale sanitario in molte farmacie bresciane. Raccolta «capitanata» dalla dottoressa Angelica Shevchuk, farmacista di origine ucraina che lavora alla storica Caponati di corso Garibaldi.

Chiunque può decidere liberamente di donare un farmaco di prima necessità, tra questi medicinali per curare malattie da raffreddamento, tenuto conto delle difficili condizioni di chi sta resistendo all’esercito russo in un Paese in cui la temperatura è spesso sotto zero. Ma, anche, cibo e pannolini per neonati (ai confini tra Polonia e Ucraina ce ne sono molti, in compagnia soprattutto delle madri e delle componenti femminili della famiglia).

A chi rivolgersi

Informazioni dettagliate sui bisogni si possono chiedere all’Associazione culturale e istruttiva italo-ucraina «Nadiya», presieduta da Halyna Storozhynska, che ha sede in via Vantini 16 a Brescia, telefono 380.3455911. L’Associazione, fondata vent’anni fa dalla prima generazione di donne immigrate dall’Ucraina, nei giorni scorsi ha steso un comunicato in cui si legge: «...vista la situazione economica in Ucraina stiamo dando un aiuto anche ai nostri connazionali rimasti in patria, soprattutto agli orfanotrofi, ospedali, strutture residenziali per gli anziani». Dunque, servono attrezzature, strumenti e farmaci in previsione di un ulteriore peggioramento del quadro sanitario complessivo. Il punto di raccolta del materiale da inviare in Ucraina è a Folzano, in via della cascina pontevica 17. A quanto riferito dall'associazione, le spedizioni non possono partire tutti i giorni per questioni operative, è suggerito pertanto informarsi telefonicamente sui giorni in cui è più opportuno recarsi a consegnare il materiale che si intende donare.

Dalla Diocesi di Brescia «un appello per la preghiera e l’accoglienza». Per la preghiera, il vescovo monsignor Pierantonio Tremolada invita i fedeli ad unirsi a lui in Cattedrale dalle 12.30 alle 13.30 di mercoledì 2 marzo, primo giorno di Quaresima. «Unitamente alla preghiera, la Chiesa Bresciana rivolge un appello alle comunità affinché si rendano disponibili ad accogliere persone in fuga dalla guerra e in cerca di protezione. È sull’urgenza di accogliere, che confidiamo che ogni comunità possa valutare la disponibilità di spazi adeguati per l’accoglienza che sarà gestita da Caritas Diocesana, tramite la cooperativa Kemay». Info: Stefano Savoldi (tel 030.3757746 – s.savoldi@caritasbrescia.it). La Caritas diocesana di Brescia si unisce all’appello della Caritas italiana per la raccolta fondi (gli elementi per bonifici bancari con causale Europa/Ucraina si trovano su www.caritas.it) e invita «ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo».

In Valcamonica, c'è invece l'associazione «Domani Zavtra» (letteralmente: «Domani domani») di Darfo Boario Terme. Un gruppo di amici - Onlus dal 2002 -  con un sogno: dare un futuro e una vita migliore ai tanti ucraini orfani o in difficoltà («Siamo di fronte ad un Paese povero alla ricerca d’identità. La regione di Černigov registra tra i più alti tassi di tossicodipendenza e alcolismo del Paese. Ecco che si spiegano 19 orfanatrofi in una sola regione»). Tante le attività e i progetti in vent’anni: non solo ospitalità estiva, ma anche interventi sanitari, umanitari e ristrutturazioni nei quattro istituti a nord del Paese, Gorodnya -  l’orfanatrofio più grande dell’area - Yablunovka, Priluky e Udaizi. In questo momento ovviamente il pensiero è rivolto ai molti amici di cui non si conosce la sorte. E in attesa che siano definite le prospettive di corridoi umanitari l'invito e a donare perché sia possibile inviare aiuti e generi di prima necessità.

Un aiuto per l'Ucraina - © www.giornaledibrescia.it
Un aiuto per l'Ucraina - © www.giornaledibrescia.it

Attenzione alle notizie false

Croce Rossa italiana, comitato di Brescia, smentisce nella maniera più netta la falsità di una notizia legata alla raccolta di beni per l'Ucraina. Lo fa riccorendo a Fb con un lungo post in cui si dà conto delle azioni promosse e invita alla donazione consapevole. Quindi, come sempre, è opportuno verificare a chi si sta donando, magari con controlli incrociati. 

Potete inviare le vostre segnalazioni via Whatsapp al numero del GdB (389.5424471) oppure via e-mail all’indirizzo di posta elettronica gdbweb@giornaledibrescia.it. Potete anche scriverci via social, con un messaggio privato sulla nostra pagina Instagram o commentando il nostro post su Linkedin

 

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