Brescia «passa» al 112 il 19 maggio
Il Numero unico per l’emergenza 112 (Nue) dal 19 maggio sarà il solo da contattare per ogni tipo di richiesta di soccorso.
Anche a Brescia, città in cui ha sede - alla caserma Goito - la centrale operativa di primo livello che gestirà tutte le chiamate che giungeranno dalla nostra provincia, come già ora per quelle di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova (per ora solo quelle di ambito sanitario) e Sondrio (idem).
In altre parole, tutti i bresciani, da Pontedilegno a Pontevico, da Ponte Oglio a Ponte Caffaro, dal 19 maggio (all’incirca dalle ore 14) potranno affidare al cassetto dei ricordi i numeri tradizionali dell’emergenza - dal 115 al 113 al 118 - fatto salvo appunto il 112, cui però non risponderanno più i Carabinieri, bensì gli operatori della centrale «laica» del Nue.
Costituita nei mesi scorsi, sarà ora potenziata «al fine di gestire un flusso tra le 4.500 e le 4.800 chiamate al giorno» spiega il direttore Claudio Mare.
I futuri operatori raccolti i dati essenziali - nome, recapito, motivo della chiamata, ecc. inoltreranno poi la telefonata alle centrali operative «di secondo livello»: quelle di Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri e Soccorso sanitario.
Il 19 maggio del resto sarà per Brescia il giorno di una rivoluzione dai due volti: l’attivazione del Nue 112 segnerà infatti la chiusura della centrale operativa del 118 di Brescia, attiva al Civile dal 1994.
A gestire tutte le emergenze di tipo sanitario del Bresciano (una volta inoltrare le richieste dalla centrale Nue 112 di via Spalto San Marco), sarà la Sala operativa regionale allestita all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Una circostanza che vedrà inesorabilmente dispersa una preziosa conoscenza del territorio e delle varie realtà associative di volontari operanti sul campo maturata in oltre 20 anni di lavoro da infermieri e medici del 118 bresciano, i quali saranno reimpiegati su ambulanze e auto mediche dislocate in tutto il Bresciano o in alcuni casi reintegrati in ospedale.
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