Brescia lo dice tra inglese e ironia

La geniale iniziativa di due giovani universitari
Brescia dice, una delle cartoline che spiega le espressioni dialettali - © www.giornaledibrescia.it
Brescia dice, una delle cartoline che spiega le espressioni dialettali - © www.giornaledibrescia.it
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Dal localissimo dialetto bresciano fino all’inglese cosmopolita. Saltando a pie’ pari l’italiano ma utilizzando per la traduzione lo strumento dell’ironia. E per di più utilizzando i canali della comunicazione social. Ci riesce benissimo la community «Brescia dice» - la trovate sia su Facebook sia su Instagram – che da oltre un anno condivide espressioni proprie della parlata bresciana. Poi con un sorriso le traduce in inglese. Operazione a prima vista spiazzante, ma condotta con rispetto ed amore verso il nostro dialetto. E con elegante predisposizione al sorriso. Dietro questa «macchina» web ci sono Filippo e Andrea, universitari figli del cuore cittadino che - grazie anche al contributo dei loro naviganti - pubblicano con regolarità cartoline ed espressioni dal suono familiare.

A me alcune hanno riportato indietro di decenni. Tipo: «El g’ha la féer». Traduzione cosmopolita: «When you put a glass near the edge of the table, your granmather will scream Arda che chèl bicèr lé el g’ha la féer...» (Traduco io dall’inglese: quando metti un bicchiere vicino all’orlo del tavolo, tua nonna griderà...) I modi di dire si susseguono, come in una famiglia. Da «Só dré a pesà i póm» a «Fà e desfà l’è sèmper laurà», da «Se el saìe ’ignìe gnach» a «L’è gnà bù de fa la O col bicér», da «Ta còpe» a «Gh’è pasàt el vèscof»...

L’ironia tipica della nostra parlata non manca mai. «When your friend tells you that Maddalena is the mountain of Brescia» (quando un tuo amico ti fa presente che la Maddalena è il monte di Brescia - ndr) tu esclami «Gh’è riàt Marconi!» Bravi Filippo e Andrea. Se sentite il bisogno di un sorriso e avete cinque minuti a disposizione, andate a trovarli sui social.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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