Brescia-Iseo-Edolo, Cominelli: «I treni a idrogeno non blocchino il potenziamento del servizio»
Pochi giorni dopo la nota della Loggia, arriva anche l’interrogazione della consigliera regionale Miriam Cominelli a giocare di sponda con il Comune di Brescia sulla questione dei treni a idrogeno per la linea Brescia-Iseo-Edolo. «L'introduzione dei treni a idrogeno sulla linea ferroviaria Brescia Iseo Edolo non deve bloccare il potenziamento del servizio suburbano, un progetto molto sentito sul territorio, a cui gli Enti locali lavorano da anni» scrive Cominelli, ex assessora all’Ambiente a Brescia in un comunicato stampa.
Cominelli sottolinea come la delibera del 14 novembre di Regione Lombardia sulla hydrogen valley finisca per mettere in discussione il potenziamento della tratta Brescia Iseo Edolo, siglato con il piano Lombardia di Maroni. Il problema principale sollevato dalla consigliera, che fa sapere di avere inoltrato un’interrogazione all’assessora competente Claudia Terzi, è lo stesso criticato dalla Loggia, cioè il rischio di peggioramento del servizio con l’introduzione dei mezzi a idrogeno.
Il piano di Maroni prevedeva un passaggio dei convogli sulla linea ogni 15 minuti, ma con i treni a idrogeno il progetto difficilmente sarà rispettato perché, scrive Cominelli, i treni a idrogeno «saranno più lenti e più lunghi degli attuali a diesel e con la loro introduzione si andrà inevitabilmente incontro a maggiori tempi di attesa e a problemi logistici di accessibilità, legati al fatto che le banchine delle stazioni sono troppo corte».
Ecco che quindi, sostiene la consigliera bresciana, il rischio di trovarsi con «un progetto innovativo solo sulla carta» è elevato. E non solo, perché i costi per l’opera sono onerosi: la spese per la realizzazione sono stimati in oltre 30 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti costi di funzionamento per 13 milioni all’anno circa che Regione Lombardia dovrebbe dare a Trenord. «Perché spendere tutti questi soldi per avere un servizio peggiore?» chiede quindi Cominelli, che pone anche l’accento sullo scarso coinvolgimento degli enti locali.
«L'assessore Terzi deve spiegare ai bresciani se sono state valutate con attenzione tutte le criticità emerse nella stesura del progetto che sembra non perseguire i fini auspicati in tema di efficienza, velocità, economicità e sostenibilità ambientale - conclude -. Vogliamo sapere se non ritiene opportune ulteriori valutazioni, vagliando soluzioni che possano meglio interpretare uno studio di energia alternativa che sia realmente efficace».
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