«Brescia in pochi passi»: alla scoperta delle bellezze cittadine

In edicola dal 31 marzo con il Gdb il primo volume della nuova collana
Piazza della Loggia dal porticato dell’antico palazzo - © www.giornaledibrescia.it
Piazza della Loggia dal porticato dell’antico palazzo - © www.giornaledibrescia.it
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Amiamo viaggiare per conoscere l’Italia e il mondo, e questo è certamente positivo, ma quanto sappiamo delle bellezze di casa nostra? In molti casi, troppo poco. La Capitale della cultura è certamente un’ottima occasione per recuperare. Così come lo sono gli splendidi volumi della collana «Brescia in pochi passi» realizzati da Giornale di Brescia e Grafo; il primo della serie lo trovate in edicola da venerdì 31 marzo a 6,50 euro più il prezzo del quotidiano.

Si parte

La prima tappa è «Nel cuore dell’identità bresciana». Un percorso affascinante che viene presentato con fotografie esclusive e testi che raccontano luoghi e storia. Eccovi alcuni spunti per incuriosirvi. Il nostro percorso inizia in piazza della Loggia, luogo emblematico del Rinascimento bresciano e cuore civico della città. Armoniosa nel suo aspetto rinascimentale, la piazza fu voluta dal podestà veneto Marco Foscari (1433) che intendeva inaugurare il governo della Serenissima con un gesto urbanistico significativo. La pietra di fondazione di palazzo Loggia fu collocata nel 1492, fu terminato nel 1575. A un anno di distanza un incendio ne distrusse il tetto e l’interno del salone superiore, provocando la perdita irrimediabile delle quadrature affrescate del soffitto e delle tele. Ci vollero secoli per restaurare i danni. Il tetto fu rifatto nel 1769/83 da Luigi Vanvitelli e venne poi nuovamente demolito, nel 1915 per far posto a un tetto moderno, nello stile di quello originario.

La copertina del primo volume in edicola - © www.giornaledibrescia.it
La copertina del primo volume in edicola - © www.giornaledibrescia.it

Devozione

Meriterebbe invece di essere meglio conosciuto il complesso religioso di San Giuseppe; i lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1519, quando i frati Minori Osservanti si trasferirono da Sant’Apollonio e San Rocco nel popolare a nord di piazza Loggia, dando contemporaneamente inizio alla costruzione del vasto convento annesso alla chiesa, i lavori si conclusero nel 1578. Il convento venne soppresso nel 1797, nella struttura hanno attualmente sede il Museo diocesano e la Fondazione Civiltà Bresciana.

C’è poi la straordinaria chiesetta di San Faustino in riposo. Nota anche come Santa Rita per un’immagine conservata al suo interno, ha una struttura architettonica che la rende unica non solo nel territorio bresciano. Su una piccola aula circolare si innesta una cupola conica ricoperta da embrici in cotto, nel cui volume si inserisce anche una piccola cella campanaria. Titolazione e origine dell’edificio sono legate al miracoloso trasporto dei corpi dei santi Faustino e Giovita dalla chiesa di San Faustino ad sanguinem (oggi Sant’Angela Merici) a quella di San Faustino maggiore.

Nel punto esatto in cui oggi sorge la chiesa, la processione fece una sosta, le preziose reliquie sanguinarono inducendo la conversione del duca Namo che fu nominato marchese di Namur, oltre che governatore di Brescia, da Carlo Magno. Questi sono solo alcuni spunti, tra le pagine del primo volume trovate anche il Castello, il Museo del Risorgimento, l’ex monastero di Santa Chiara e molto altro.

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