Brescia in controtendenza nazionale: la popolazione è tornata a crescere

Il saldo naturale è negativo: 8.680 nati e 12.935 morti. A far tornare il segno più sono i «flussi migratori»
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CRESCE LA POPOLAZIONE
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Aumenta, di poco ma aumenta, la popolazione residente nella provincia di Brescia nel 2022. Il bilancio, diffuso dall’Istat, tra il 1° gennaio 2023 e il 1° gennaio 2022, segna + 836 persone, pari al +0,07%. Poco, certo, ma tutt’altra cosa rispetto al dato nazionale che registra -179 mila abitanti, che corrispondono al - 0,3%.

I bresciani, al 1° gennaio 2023 sono stimati in 1.253.993 persone, poche in più rispetto al 1° gennaio 2022 e poche in meno rispetto alla stessa data del 2019. Niente di che se non fosse che, nello stesso periodo, in Italia si sono persi quasi 966 mila abitanti.

Movimenti

Il bilancio demografico della provincia di Brescia nel 2022 è chiaro. Ed è assolutamente in linea con la situazione nazionale che vede la natalità al minimo storico. Solo 8.680 nati, meno di 7 per ogni 1000 abitanti, con 12.935 morti. Il saldo naturale, cioè la differenza tra nati e morti è decisamente negativo: - 4.255 persone. A salvarci è l’insieme dei movimenti migratori, interni e dall’estero, che determina un «saldo migratorio anagrafico e per altri motivi» di +5.091 persone. E lì escono le +836 persone, nel totale provinciale. Un totale provinciale, come osservato, di poco positivo che, tuttavia, conosce diverse declinazioni nel vasto e articolato territorio bresciano.

Basta considerare che il saldo della popolazione residente nei tre comuni con il bilancio più positivo è superiore al dato provinciale. Infatti, Brescia vede aumentare di 540 persone la sua popolazione (+0,3%) precedendo Palazzolo sull’Oglio (+169 abitanti, pari +0,8%) e Manerbio (+156, +1,2%). Ma non solo.

Sono una novantina i comuni bresciani in cui la popolazione aumenta nel corso del 2022. Tra questi, con gli scarti più significativi: Mazzano (+116 abitanti, +0,9%), Leno (+95, +0,7%), Casterezzato (+85, +1,1%), Lonato del Garda (+84, +0,5%), Castelcovati (+79, +1,2%), Rovato (79, +0,4%), Erbusco (+78, +0,9%), Gussago (+78, +0,5%). Ma anche, con incrementi percentuali elevati: Capriano del Colle (+ 77, +1,7%) e Paratico (+75, +1,5%). Comuni che si collocano, con poche rilevanti eccezioni, nella fascia centrale del territorio bresciano ed, in particolare, nell’area del Sebino-Franciacorta e nella Pianura Occidentale.

Nei paesi

Peraltro, nella maggioranza dei 205 comuni bresciani il saldo della popolazione residente nel 2022 risulta negativo. Spesso il saldo è di poche unità in meno ma in una decina di casi la popolazione si riduce di oltre 50 abitanti. È il caso di Flero, che tra il 1° gennaio 2022 e lo stesso periodo del 2023 perde 110 abitanti, pari al -1,2%, ma anche di Castel Mella (-99, -0,9%), Villa Carcina (-91, -0,9%), Nave, -88, -0,8%), Roncadelle (-81, -0,9%) ed Esine (-75, -1,5%).

Una riduzione della popolazione superiore alle 50 unità si registra anche a Cazzago San Martino, Bedizzole, Bovezzo, Borno, Collio e Gargnano. Si tratta di scostamenti perlopiù modesti che, tuttavia, sembrano confermare tendenze demografiche intra-provinciali che vedono una flessione della popolazione nella montagna interna e, a macchia di leopardo, in alcune aree delle pianure bresciane, a fronte di un aumento dei residenti nella fascia centrale della provincia. Non è un caso che, nel 2022, le riduzioni percentuali della popolazione superano il -2% solo in una serie centri montani: Pertica Bassa (- 21 abitanti, -3,6%), Valvestino (-6, -3,5%), Irma (-4, -2,9%), Collio (-53, -2,6%), Paisco Loveno (-4, -2,3%), Borno (-56, -2,2%) e Capovalle (-7, -2%).

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