Brescia, il nuovo «112» troverà casa alla Goito
Entro il 29 febbraio i dipendenti di un’azienda ospedaliera o sanitaria che siano inquadrati in categorie di ruolo tecnico, amministrativo o sanitario, possono manifestare per iscritto il loro interesse ad essere distaccati al call center del numero unico europeo 112.
Nella sede del numero unico «112» di Brescia dovrebbero lavorare ottanta persone, suddivise sui tre turni che coprono le 24 ore che, tuttavia, continueranno ad essere dipendenti dell’azienda o dell’ente di provenienza. Il «call center» darà una prima risposta a tutte le chiamate di soccorso rivolte a Pubblica sicurezza (Carabinieri e Polizia di Stato), soccorso tecnico (Vigili del Fuoco) e soccorso sanitario (118). Dunque, il 112 sostituirà, di fatto, gli attuali numeri di emergenza 112,113, 115 e 118. Il «Call center» del 112 con sede a Brescia gestirà l’afflusso di chiamate provenienti dalle province di Brescia, Pavia, Cremona, Mantova, Sondrio e Lodi.
Per Brescia, la sede di lavoro potrebbe essere la caserma Goito di via Callegari. Un condizionale d’obbligo, perché l’accordo tra Ministero dell’Interno e Regione non è ancora definito. Ma la strada intrapresa dovrebbe portare a questa soluzione, anche perché l’operatività del «call center laico» è prevista entro la fine dell’anno. E, contestualmente, dovrebbe essere anche smantellata la centrale operativa del 118 che ha sede al Civile. Le chiamate di urgenza ed emergenza sanitaria saranno «smistate» dal call center alla centrale di secondo livello di Bergamo che avrà compito operativo.
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