Brescia ha ricordato le vittime della Strage di piazza della Loggia
«Se è vero che nell'esercizio di una memoria condivisa la comunità si ritrova e si riconosce, è soprattutto nella verità e nella giustizia che può rinnovarsi, in modo solido e credibile, il legame tra i cittadini e le Istituzioni, tra i principi della Costituzione ed il Paese reale». Così il presidente della Camera, Roberto Fico, in un messaggio al sindaco di Brescia in occasione del 48esimo anniversario della strage di Piazza della Loggia.
«Nonostante il dolore e lo sbandamento, l'Italia si dimostrò all'altezza della sfida, contrapponendo alle bombe ed alla violenza la Carta costituzionale, le leggi e i tribunali. In questa prova corale di democrazia, la partecipazione e l'impegno delle associazioni dei familiari delle vittime nella ricerca della verità e della giustizia ha rappresentato un esempio e un elemento fondante e imprescindibile per tutta la comunità nazionale».
Non è stato un percorso facile e, nonostante il lavoro instancabile delle forze dell'ordine e della magistratura, ancora oggi - sottolinea Fico - dobbiamo misurarci con una verità opaca ed incompiuta. Resta, dunque, il dovere di capire e spiegare quanto per molti anni è stato colpevolmente taciuto e non compreso. Ciò vale per la strage di Brescia come pure per altre vicende oscure della nostra storia recente. Resta, soprattutto, l'esigenza di ribadire, e far comprendere, il valore della democrazia e di tutti quegli anticorpi necessari a contrastare ogni possibile rigurgito di estremismo ideologico e di violenza politica. È in questa visione di trasparenza e di maturazione civile che - ricorda Fico - la Camera dei deputati è da tempo impegnata in un'opera di declassificazione e pubblicazione degli atti formati o acquisiti dalle commissioni parlamentari di inchiesta, tra cui quelle che hanno indagato sulle stragi e su altre pagine oscure della nostra storia repubblicana».
Il ricordo in piazza, il messaggio di Mattarella
Dopo 48 anni, Brescia non dimentica la strage di Piazza della Loggia. I rintocchi delle campane, otto quante le vittime del 28 maggio 1974, hanno dato inizio oggi alla giornata di commemorazione con il palco delle istituzioni allestito proprio davanti alla stele che ricorda Giulietta Banzi, Livia Bottardi, Clementina Calzari, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi e Vittorio Zambarda, le persone decedute nello scoppio della bomba neofascista che era stata nascosta in un cestino e che si innescò alle 10.12 durante una manifestazione antifascista indetta dai sindacati.
«In questa giornata di ricordo il nostro pensiero deferente va alle vittime di quella terribile strage, a quanti ne hanno portato le ferite nel tempo, al dolore dei familiari che nessuno potrà mai cancellare» sono le parole usate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio letto in Piazza Loggia. «La memoria - ha sottolineato il Presidente - sollecita un impegno di testimonianza, rivolto anzitutto ai più giovani. Ne è stata esempio l'azione dei familiari delle vittime che, riuniti in associazione e forti di un largo sostegno nella comunità, hanno tenuto alta l'attenzione verso una ricerca compiuta della verità sui responsabili dell'attentato».
Decine le corone di fiori che sono state lasciate ai piedi della Stele che ricorda le vittime. A partire da quelle delle istituzioni. «Il Paese e la sua democrazia si rinforzano nella memoria e in questo momento è importante dare un segnale forte anche al sindacato che svolge un ruolo fondamentale nell'Italia di oggi» ha detto il leader del Partito democratico Enrico Letta presente alla commemorazione. «Il messaggio - ha aggiunto - è quello di non abbassare mai la guardia perché la democrazia va difesa sempre. Difendere la memoria è una difesa preventiva della democrazia».
A #Brescia stamani in ricordo delle vittime della strage neofascista di #PiazzadellaLoggia.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) May 28, 2022
Il corso della giustizia
Piazza Loggia, dopo due anni segnati dal Covid, è tornata a riempirsi come prima della pandemia, per una giornata di commemorazioni che arriva alla vigilia di due nuovi appuntamenti giudiziari. Il prossimo 8 luglio infatti Maurizio Tramonte, condannato all'ergastolo in via definitiva, tornerà in aula davanti alla Corte d'appello di Brescia per l'udienza di revisione del processo. Sostiene che non era in piazza la mattina della strage e vuole smentire alcune fotografie dell'epoca e dimostrare che quello ritratto in alcuni scatti in bianco e nero non era lui.
Entro l'estate la procura bresciana è poi decisa a chiedere il rinvio a giudizio di Marco Toffaloni, 65 anni e residenza in Svizzera, e di Roberto Zorzi, 68enne che vive negli Stati Uniti. Sono i due indagati nell'ambito della nuova inchiesta sui presunti esecutori materiali della strage di Piazza Loggia.
«La verità storica è ormai acclarata, ma ci sono tre procedimenti in corso sulla strage» ha confermato il presidente della Corte d'appello di Brescia Claudio Castelli, unico rappresentante della giustizia in piazza per il 48esimo anniversario, se si escludono i vertici locali delle forze dell'ordine. «Anche a distanza di 48 anni, troppi, si arriverà a processi e soluzioni giudiziarie rispetto a Piazza della Loggia. Questo però è un elemento di forza della democrazia, non di debolezza, perché vuol dire che anche di fronte a crimini efferati e gravissimi come questi si osservano le regole processuali» ha proseguito Castelli che ha poi aggiunto: «La forza più grande dell'Italia è stata processare gli autori delle stragi e dei misfatti peggiori senza tribunali speciali. Questa è una forza, non è una debolezza. Mancano alcune parti di verità? sicuramente» ha concluso Castelli.
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