Brescia con «Baci per NeMo» festeggia per prima i 40 anni di Aisla
Sono partiti da Brescia i festeggiamenti per i 40 anni di Aisla, l’associazione che ogni giorno si impegna per le persone affette da Sla, per dare loro cure adeguate e finanziare la ricerca su una malattia che, solo nel Bresciano, tocca almeno 130 famiglie.
È stato piazzale Arnaldo ad accogliere l’iniziativa «Baci per NeMO»: un giovedì in cui la il solito palinsesto del divertimento si è arricchito di saltimbanchi, musica e laboratori circensi con l’obiettivo di sensibilizzare sulla Sla, promuovere l’inclusione e, grazie ai locali, alle discoteche e a tante realtà del territorio, compresi i giocatori della Pallacanestro Brescia, raccogliere fondi per il Centro NeMO con l’obiettivo di creare un’area di ricerca dedicata alle terapie innovative, ai trials clinici e alla formazione di giovani ricercatori. Sul palco nel centro della piazza medici, vertici di Aisla, sostenitori e istituzioni hanno espresso il loro sostegno all’associazione che, nella nostra provincia, grazie a Paolo Marchiori, è presente da 25 anni. Sono oltre 2.400 i soci, e 300 i volontari, in tutta Italia in 64 sedi territoriali in 19 regioni.
Piccoli gesti che fanno la differenza
«Sono onorata di partire da Brescia - ha detto la presidente nazionale Fulvia Massimelli - perché ha dimostrato, durante il Covid, che ci si può piegare, ma non spezzare, e Aisla è un po’ così. Le persone con la Sla sono fragili, ma non deboli. Mi commuove vedere quanto le persone sono generose. I piccoli gesti fanno la differenza, come un bacio». Alberto Fontana, presidente del Centro NeMO ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «Baci per NeMo è raccontare la storia del nostro centro. Costruiamo muri per far sì che ricerca e speranza diventino concrete».
Tutti hanno sottolineato come la Sla sia una malattia che coinvolge profondamente il tessuto familiare e sociale: attacca i motoneuroni, le cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli volontari, portando alla perdita graduale delle capacità motorie, di deglutizione, di parola e di respirazione. La persona si ritrova lentamente prigioniera del proprio corpo. Ogni anno, la Sla colpisce circa 1.500 persone in Italia, principalmente nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 70 anni. La sopravvivenza media, senza supporti vitali, varia tra i 2 e i 5 anni.
Nell’ultimo anno il centro NeMO ospitato al Richiedei di Gussago ha accolto 965 pazienti, di questi 465 erano nuovi e 90 pediatrici. Numeri importanti quelli del centro Bresciano che, dall’apertura, ha preso in carico più di 1.300 pazienti. Sempre nell’ultimo anno sono state erogate 1.700 prestazioni ambulatoriali, 215 i ricoveri ordinari e 87 le diagnosi di malattie rare effettuate.
Le iniziative in programma
Quella di piazzale Arnaldo è solo la prima delle iniziative per questo quarantesimo: sabato i monumenti si tingeranno di verde. Nel nostro territorio hanno aderito a «Coloriamo l’Italia di verde» Brescia, che proietterà la luce colorata sulla Loggia, e poi Bovegno, Nave, Bienno, Anfo, Polaveno, Calcinato, Rovato, Milzano, Castrezzato, Bedizzole, Monticelli, Gardone Val Trompia, Borno e Sarezzo.
La Giornata nazionale si celebrerà poi in tutta Italia (più di 150 le piazze aderenti) domenica, nel Bresciano i volontari di Aisla saranno nelle piazze di Marone, Sarezzo, Montichiari e Borno.
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