Brescia come Hogwarts per l’European Quidditch Cup

All’Invernici sfida «magica» tra undici nazioni per ricreare il mondo fiabesco di Harry Potter
IL QUIDDITCH A BRESCIA
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Il boccino d'oro è un arbitro super partes a cui rubare (senza contatto!) la pallina che porta appesa alla schiena; i tre anelli ricordano in pieno quelli descritti da J.K. Rowling in Harry Potter; le squadre sono miste, come ci si aspetta da uno sport che si proclama fin da sempre inclusivo e i bolidi arrivano davvero addosso a giocatori e giocatrici con impietosa forza (non mancano arcate sopraccigliari rotte). Ah, sì: ci sono anche le scope, che però sono semplici bastoni da cavalcare per tutta la partita.

Se dovessimo paragonare il Quidditch a qualche sport babbano, potrebbe ricordare la pallamano, il rugby, palla avvelenata. D'altra parte l'obiettivo è centrare gli anelli con la palla. Ma è davvero poco inquadrabile, perché nasce di fatto in letteratura, in un mondo stregato che è assai diverso dalla realtà. La rivincita (sportiva) dei potterhead, insomma.

Il torneo tenutosi nel fine settimana allo stadio Invernici di Brescia, l'European Quidditch Cup Division 2, è stato un'occasione perfetta per capire meglio di cosa si tratti. Ma, soprattutto, è stato un momento ideale per provare il potere comunitario dello sport. Le squadre erano sì avversarie, ma solo quando impegnate sui sei campi da gioco installati.

  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
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    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
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  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
  • Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia
    Alcuni momenti dell'European Quidditch Cup Division 2 disputatosi a Brescia

Fuori una babele di voci, un caleidoscopio di divise e un'eterogeneità umana che hanno dimostrato come il Quidditch avvicini le persone rompendo i confini. Arrivando si potevano cogliere uno spiccato accento british (probabilmente un giocatore degli Oxford Mammoth), oppure una accorata telecronaca in lingua difficilmente identificabile in diretta da bordocampo; si sono intraviste felpe curiose come quella dell'University of Sidney Quidditch Club (anche se il torneo era europeo); e si scorgevano nel caos le divise della squadra della nostra città, la Bombarda Brixia, che si è piazzata decima su ventiquattro squadre partecipanti, poco dietro all'altra squadra italiana, la Hinkypunks Bologna, ottava. «»

«Le squadre sono arrivate da undici nazioni», ci svela Beatrice Segalini, tournament's director e giocatrice per la Bombarda. «Sono state giornate intense, abbiamo organizzato la coppa coordinando le esigenze di tutti: culturalmente e burocraticamente c'erano tante differenze. Alla fine ci sono state solo facce contente, quindi siamo felici».

Sabato e domenica, dunque, ognuna delle squadre ha disputato quattro incontri per giornata, partendo dalla fase a gironi per arrivare agli scontri diretti e alle partite finali. A trionfare sono stati i giocatori e le giocatrici della Dementores A Coruña (i favoriti) seguiti dai Bielefelder Basilisken.

E il pubblico? Tanti gli appassionati, molti i curiosi e, come racconta Junia Amanti, assistente di Segalini e presidente dell'Associazione Italiana Quidditch, parecchi i bimbi e le bimbe con i mantelli e le sciarpe della propria casa di Hogwarts.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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