Brescia Capitale guarda al futuro: l’orgoglio di crescere con la cultura
Brescia e Bergamo, come Capitale italiana della cultura 2023, hanno una grande responsabilità. Dimostrare che si può superare il campanilismo, dare sostanza ad una macroregione urbana da contrapporre al sistema milanese e a quello veneto, mettere a frutto le loro risorse e competenze per aiutare l’Italia ad uscire dal passato e ad entrare nel XXI secolo, innovando in campo culturale e scientifico. Una scommessa da far tremare i polsi, che Brescia e Bergamo possono vincere. Ne è convinto Paolo Verri, manager culturale di grande esperienza, già direttore di Matera 2019 Capitale Europea della cultura.
L’appuntamento del 2023 è una grande occasione, perché questi eventi «servono per far decollare dei processi, per spingere una città ad avere una visione di se stessa», aggiunge Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale italiana 2022. Un anno di progetti e iniziative che hanno lo scopo di portare «notorietà al luogo, identità culturale ed orgoglio di appartenenza».
Cantiere
Verri e Riitano sono stati ieri ospiti (il secondo da remoto) dell’incontro al GdB «Esperienze ed opportunità» legate all’appuntamento dell’anno venturo (il video dell'incontro si può rivedere qui, e sarà trasmesso integralmente anche su Teletutto sabato 11 giugno alle ore 16). Con loro la vicesindaca Laura Castelletti e la project manager di Brescia Bergamo 2023 Francesca Bertoglio (il dibattito, moderato dal nostro direttore Nunzia Vallini, è visibile sul sito nella sezione Sala Libretti). «Brescia - dice Castelletti - sta dimostrando una capacità di proposta incredibile, che arriva da grandi e piccole realtà».
Il palinsesto è un cantiere in continua evoluzione, sottolinea Bertoglio. Dopo l’estate ci sarà un’accelerazione per lo sprint finale. L’inaugurazione nella terza settimana di gennaio, probabilmente con il presidente Sergio Mattarella. Intanto, annuncia Castelletti, entro fine mese «il Comune aprirà i bandi per i 33 quartieri della città, perché l’evento sia davvero condiviso e la cultura consolidi i legami di comunità».Il programma non è calato dall’alto, ma frutto di ascolto e dialogo: «Tutti i soggetti possono essere attivatori», dice Bertoglio. Cita la collaborazione delle scuole, degli ordini professionali, degli ospedali, di Confindustria.
Essenziale il ruolo della scuola. Lo sottolinea anche Verri. «Brescia, rispetto a Bergamo, ha il vantaggio di una grande tradizione in campo educativo. Bisogna ripartire da lì». Allo scopo, afferma, di costruire «nuovi modelli sociali attraverso nuovi modelli culturali». La cultura, ribadisce Verri, «deve rivoluzionare la testa dei giovani per metterli in grado di affrontare le sfide del futuro». Castelletti conferma che fra le iniziative ci sarà un Festival dedicato proprio all’educazione.
Il tema di BsBg Capitale è «La Città illuminata», con quattro aree di intervento: la cultura come cura, la città natura, la città dei tesori nascosti, la città che inventa. Le centinaia di progetti in preparazione ruoteranno intorno a questi assi. In queste settimane la Fondazione Cariplo e le due Fondazioni di Comunità stanno valutando i progetti arrivati per i bandi scaduti il 5 maggio: 3,5 milioni da erogare alle proposte meritevoli di sostegno.
Risultati
C’è attesa in città (e anche in provincia, che sarà pure toccata dalle iniziative) per quanto si sta allestendo. Paolo Verri, sollecitato da Nunzia Vallini, fornisce già alcuni elementi per misurare il risultato dell’evento 2023. Se Brescia e Bergamo diventeranno più attrattive per gli artisti; se i bresciani e i bergamaschi avranno più consapevolezza del loro territorio; se saranno più orgogliosi delle loro città, superando nello stesso tempo il campanilismo: ecco, in questi casi, chiude Verri, «la sfida sarà vinta».
Il tema dell’orgoglio è importante. Anche Agostino Riitano lo sottolinea: «A Procida si sta riscoprendo l’orgoglio dell’appartenenza». Aggiunge un altro misuratore del successo della Capitale relativo all’isola: «Vedremo quanti giovani sceglieranno di restate e costruire qui il loro futuro».
Per Brescia la sfida si gioca sui numeri (quanti turisti potranno arrivare), ma soprattutto sull’auspicata conferma della sua vocazione (anche) culturale. Verri, autore del recente libro «Il paradosso urbano. Nove città in cerca di futuro», lo dice chiaramente: «Le città che funzionano meglio sono quelle in cui si eroga più sapere». Scuole, università, realtà ed occasioni culturali. Cultura, ricorda, «significa dedicare ogni giorno del tempo ad approfondire». Lettura, cinema, teatro, musica, relazioni... Gli ospiti del dibattito regalano anche una parola chiave per l’evento 2023: leggerezza con cui godere gli appuntamenti, senso di appartenenza da radicare, comunità da conservare coesa. Anche questo è Capitale.
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