Brescia, alberi secolari intitolati alle donne della Costituente
Alberi che fanno luce, anziché ombra, su donne che hanno reso possibile l’Italia di oggi. I bellissimi cipressi delle paludi (Taxodium disticum), al parco Ducos, sono intitolati alle 21 madri della Costituzione. Adele Bei, Bianca Bianchi, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter Jervolino, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela Guidi Cingolani, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Lina Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana Togliatti, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce Longo, Ottavia Penna Buscemi, Elettra Pollastrini, Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.
La loro storia
Nomi, quasi tutti, evaporati dalla memoria. Donne che con le loro lotte hanno dato ossigeno alla democrazia. Erano solo il 4% dell’Assemblea Costituente, ma posero le basi per una società dei pari diritti, tuttavia ancora in costruzione. Lina Merlin, per esempio, introdusse la locuzione di genere nell’elenco delle discriminazioni da superare, mentre si deve a Teresa Mattei la fondamentale aggiunta «di fatto» alla frase «limitando la libertà e l’uguaglianza dei cittadini» nel comma sugli ostacoli di ordine sociale ed economico da rimuovere per consentire «lo sviluppo della persona umana».Molte di loro, come Nilde Iotti, portarono avanti l’impegno nelle istituzioni, altre tornarono presto all’azione sociale, come la bresciana Laura Bianchini.
L'omaggio
«Questo gesto - dice l’assessora all’Ambiente Miriam Cominelli - è più che simbolico: testimonia il fatto che la storia non è fatta solo dagli uomini». Parole a cui si aggiungono quelle dell’assessora alle Pari opportunità Roberta Morelli: «Le donne sono il 50% della popolazione mondiale, non possono essere dimenticate». E il luogo dell’omaggio non è stato scelto a caso: il parco Ducos nacque come giardino in seguito a un lascito di Napoleone alla contessa Ducos. «Un’intitolazione - commenta Claudia Speziali, membro di Toponomastica femminile - ci aiuta a rendere la città più giusta». «C’è molto da fare - commenta Ippolita Sforza, presidente della commissione Pari opportunità di Brescia -, proprio in questo momento si è confermato il ruolo decisivo delle donne nella società».
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