Botticino, riecco i Babbi Natale anonimi: pacchi in dono a 24 famiglie
Non se ne conoscono i volti, non si sa a quale nome rispondano, ma di loro si parla ormai da qualche anno. O meglio, si parla del loro gesto, perché non è nuovo, anzi è un’attenzione verso l’altro, una delicatezza verso chi è prossimo, che è diventata abitudine.
Ripetuta nei periodi dell’anno più intensi e durante i quali le difficoltà talvolta si acuiscono e la solitudine punge ancor di più. E che ora, anche per questo Natale, si rinnova. Due anonimi benefattori di Botticino, che pare siano due fratelli, hanno deciso anche quest’anno di aiutare chi è meno fortunato.
Di loro avevamo già raccontato in passato, poiché, a partire dal 2020, mossi dal desiderio di tendere una mano a chi quotidianamente deve fare i conti con le ristrettezze economiche, tanto in occasione delle festività di fine anno, quanto della Pasqua, hanno donato talvolta il pranzo, tal’altra il cenone a persone del territorio. In questo caso, nelle prossime ore, pacchi contenenti beni di prima necessità, ma non soltanto, raggiungeranno 24 famiglie.
Il dono
Queste, in particolare, saranno destinatarie di latte, caffé, biscotti, formaggio, pasta e piselli. Accompagnati da un panettone artigianale e da una bottiglia di vino Botticino, o da una bibita. Come sempre i due benefattori non hanno voluto sapere chi beneficerà del loro gesto. Quel che a loro importa è che esso possa regalare un sorriso a chi, nella quotidianità, fa più fatica degli altri. Siano esse persone giovani o anziane, sole, o famiglie con bambini.Il compito di confezionare i pacchi è stato assegnato a un’attività del paese, il bar salumeria di Roberta Tognù, mentre ad occuparsi della loro distribuzione saranno un volontario vicino ad alcuni cittadini in difficoltà e la Croce Rossa, per un’azione che così allarga i propri confini, toccando Botticino, ma raggiungendo anche altri comuni della Provincia.
Aggiungendo, peraltro, bellezza ad altra bellezza, perché l’inziativa dei due donatori ha trovato pieno sostegno anche nei commercianti del territorio, che hanno fornito gli alimenti di cui si compone il gustoso pensiero: dal produttore di vino, a quello di formaggio, passando per chi ha impastato e realizzato il panettone artigianale. Conosciuta la destinazione dei beni, hanno garantito gli stessi ad un prezzo più basso di quello di distribuzione.
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