Botticino, il dramma delle Suore operaie: 7 morte, tre gravissime

L’appello di suor Sabrina Pianta: «Moltissime consorelle sono malate, abbiamo bisogno urgente di aiuto»
Nella Casa Madre sono presenti una quarantina di suore, la situazione è sempre più drammatica - © www.giornaledibrescia.it
Nella Casa Madre sono presenti una quarantina di suore, la situazione è sempre più drammatica - © www.giornaledibrescia.it
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Hanno speso le loro vite al servizio del prossimo, sono le suore operaie perché hanno raccolto l’eredità spirituale e morale del loro fondatore, quel sant’Arcangelo Tadini che da parroco di Botticino si impegnò per dare un futuro alle giovani del paese, offrendo loro lavoro. A quasi un secolo dalla loro fondazione, la congregazione della Santa Casa di Nazareth sta vivendo uno dei momenti più drammatici di tutta la sua storia, forse il più tragico.

L’incubo coronavirus ha preso corpo con la sua faccia più spietata: già sette religiose sono morte, almeno tre sono gravissime, una decina in condizioni comunque preoccupanti. La situazione più complicata proprio alla Casa madre di Botticino, una Casa di riposo di fatto ma che non è formalmente riconosciuta come tale.

«In questo momento - spiega la madre generale, suor Sabrina Pianta - abbiamo tre comunità in quarantena: Passirano, Fantecolo e la Casa Madre di Botticino. Se nella prima non vi sono particolari criticità, a Fantecolo, nelle scorse settimane, era cominciato il capitolo generale che aveva richiamato anche le nostre religiose sparse nel mondo. Non appena è esplosa l’emergenza Covid-19, tutto è stato sospeso ed è partita pure la quarantena. Ora, delle 35 sorelle qui ospitate, una decina sono confinate nelle loro stanze, con sintomi riconducibili al coronavirus. Le restanti tengono monitorata la temperatura più volte al giorno e seguono le indicazioni necessarie a isolare la malattia, facendo riferimento anche a un vademecum fornitoci dal medico Umberto Gelatti che, per amicizia, ci segue quotidianamente a distanza».

 

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