Botticino, anonimo benefattore regala il Capodanno a 20 bisognosi
Sedersi a tavola in una sera di festa, come quella di Capodanno, sapendo di non essere soli, ritrovarsi con un pasto caldo fatto cucinare appositamente da chi ha desiderato farsi prossimo, per togliere un po’ di peso dal cuore.
In periodi di festa le mancanze, le difficoltà, sono presenze dai contorni ancor più ruvidi e spessi, e certi gesti inaspettati, certe azioni, sono lampi di bellezza che abbracciano e confortano. Al veglione di San Silvestro, un gesto speciale di solidarietà scalderà il cuore di una ventina di persone di Botticino, che riceveranno nelle rispettive abitazioni una cena completa, dono di un benefattore anonimo per identità, ma non per il suo agire.
Lo stesso, infatti, o meglio gli stessi perché pare possa trattarsi di due fratelli, già si erano resi protagonisti di segni analoghi in occasione del Natale 2020 e poi della Pasqua scorsa quando, com’è stato in questo caso, si erano rivolti ad un’attività del paese manifestando la volontà di tendere una mano ai concittadini in difficoltà e chiedendo all’esercente di fare quindi da tramite con la Caritas dell’Unità pastorale Sant’Arcangelo Tadini.
«Anche per queste festività - conferma il diacono Pietro Oprandi, che della Caritas è referente - il benefattore ha pensato ai più deboli, a quelli che hanno più bisogno, portando loro un po’ di felicità con un dono che è segno di attenzione e di condivisione. Non sappiamo chi sia, abbiamo cercato più volte di conoscerlo e di incontrarlo, per esprimere la nostra gratitudine, ma si è sempre sottratto, sostenendo che la carità non deve avere volti. In questo viso nascosto, però, c'è tutta la bellezza della persona che in un periodo durante il quale la solitudine pesa ancor di più, fa sentire agli altri di essere di qualcuno».
Regalando la cena dell'ultimo dell’anno secondo un menù che prevede lasagne, reale di vitello e verdurine, panettone artigianale e una bottiglia di vino, con aggiunta di una bibita nel caso di nucleo famigliare con bambini. «Il donatore ha riposto in noi la fiducia, lasciando alla Caritas, che attualmente aiuta circa 140 persone e conosce le varie situazioni, il compito di individuare i destinatari. Abbiamo così cercato di raggiungere le persone che hanno più necessità, ma che sono anche più sole». E queste alla notizia di ciò che le attendeva non hanno trattenuto l’emozione: «La sorpresa è stata enorme: sui loro visi, nelle loro voci c’erano grande felicità e profonda gratitudine, miste a un pizzico di incredulità».
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