Boschi antismog in tangenziale sud: in autunno i primi alberi

Ecco il progetto definitivo: previsti 32 ettari verdi in un tratto di 9 chilometri. Piano da 5,1 milioni di euro
La tangenziale Sud - © www.giornaledibrescia.it
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Il bosco antismog lungo la tangenziale sud sboccerà in autunno. In quei mesi è infatti previsto l’arrivo dei primi alberi e dei primi arbusti destinati a trapuntare il tracciato dell’arteria provinciale. Una strada su cui sfrecciano 100mila veicoli al giorno facendone quindi una forte sorgente dell’inquinamento atmosferico cittadino. E non solo.

Il progetto definitivo per realizzare la «barriera verde» è di fatto pronto. Ora andrà realizzato quello esecutivo e andranno fatte la gare d’appalto. L’obiettivo è partire in autunno e «mettere a dimora» le foreste nell’arco di un anno, in base alle stagioni e alle caratteristiche delle piante. Ad annuncialo è il vicepresidente della Provincia di Brescia Guido Galperti, delegato all’ambiente, nel fare il quadro dell’attività svolta dal suo settore nel corso del 2021. Un’occasione per tratteggiare anche le sfide future.

La vicenda

Tra queste c’è «la sistemazione a verde» della tangenziale sud. Progetto che si trascina da oltre 20 anni, da quando è stata autorizzata la realizzazione della terza corsia. Nel decreto di compatibilità ambientale del Ministero dell’Ambiente (datato 16 novembre 2000) vi era anche la prescrizione di realizzare una fascia boscata a protezione delle aree residenziali. La Regione aveva anche stanziato le risorse. Ma il progetto non è mai partito, nonostante la terza corsia della Sud sia stata aperta nel novembre 2008. Il piano. Un anno e mezzo fa Loggia e Broletto hanno ripreso in mano il dossier, riesumando il vecchio «tesoretto».

La Provincia, ricorda Galperti, affiancato dalla dirigente Paola Archini, ha affidato a Centropadane srl l’incarico di realizzare il progetto definitivo. Progetto che ora è stato consegnato agli uffici provinciali. Di fatto non sarà un corridoio verde continuo, ma saranno realizzati boschi e polmoni alberati in alcuni punti strategici. Una scelta che è legata anche alla disponibilità delle aree, non omogenea lungo tutto il tratto interessato, circa 9 chilometri dallo svincolo Eib a Buffalora. Le aree necessarie sono state individuate di comune accordo tra Provincia e Comune di Brescia con un’apposita ricognizione. Ora dovranno essere definire le modalità di acquisizione e gestione. In tutto si tratta di 32 ettari (si stanno definendo i primi 10), spacchettati in circa 25 interventi.

Si punta soprattutto alle aree già pubbliche, di Loggia, Broletto o società controllate. Ma saranno anche espropriati alcuni terreni privati, tra la tangenziale Sud e l’A4. Il bosco più grande sarà realizzato sull’area dell’ex svincolo della Volta. La forestazione, precisano i tecnici della Provincia, avverrà con essenze autoctone (aceri, frassini, querce) per l’assorbimento del carbonio: alberi e arbusti per dar vita ad una barriera contro il movimento delle polveri sottili e un filtro per mitigare l’effetto degli inquinanti provenienti dagli scarichi di camion e auto. Non saranno boschi fruibili dalla popolazione. Non è questo l’obiettivo.

Saranno aree chiuse e recintate che diventeranno «carbon sink», pozzi di assorbimento del carbonio, sorta di serbatoi di stoccaggio della Co2. Il costo complessivo è stimato in 5 milioni e 142mila euro, risorse messe da Regione Lombardia. L’obiettivo, ribadisce Galperti, è partire in autunno. Si opererà su 8 zone. Un anno per piantumare i boschi. Tre anni per monitorarne la crescita. Altri tre per migliorare la foresta. In arrivo anche le barriere fonoassorbenti a Buffalora, sempre lungo la tangenziale sud ma anche lungo altre strade provinciali dove il traffico è particolarmente intenso. Progetto entro l’anno. Budget: 600mila euro.

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