Borgo Trento, sotto i ferri campanile e campane di Cristo Re
Chi passa in questi giorni davanti alla chiesa di Cristo Re in borgo Trento rimarrà stupito dalla mirabile geometria postmoderna svettante sopra il vetusto edificio della ex-chiesa di San Giovanni. Sotto quell’argenteo rivestimento ci sono uomini al lavoro. «Il vecchio campanile - spiega il parroco don Renato Baldussi - necessitava di un urgente restauro. Solo un nuovo intonaco, sia chiaro, perché la struttura muraria è ancora ben solida. Abbiamo colto l’occasione del bonus-facciate, la Sovrintendenza ci ha indicato quali malte utilizzare e il colore che sarà lo stesso. Così abbiamo deciso di sottoporre a restauro anche le campane».
Carlo Lopresti, un collaboratore della parrocchia che sulle campane del borgo ha svolto un’accurata indagine storica: «Le cinque campane, realizzate in concerto in mi nel 1841 dalla fonderia Monzini di Bergamo, furono installate a sostituire le tre precedenti. Nel 1928 fu rifatta la scala interna del campanile e fu anche sostituito il castello che sorregge le campane. Nel 1940 le due maggiori furono requisite dal governo fascista per farne cannoni.
Nel 1949, a spese dello Stato, la ditta Colbachini di Bassano del Grappa fuse due nuove campane destinate a reintegrare l’originale concerto. Purtroppo queste risultarono stonate rispetto alle tre originali, la gente del borgo se ne accorse, ma ci fece l’abitudine. Sarà la rinomata fonderia Grassmayr di Innsbruck a ridare armonia ai rintocchi di Cristo Re con le due nuove squille maggiori».
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