Bonifica Sin Caffaro, c'è l'aggiudicazione provvisoria della gara
Il raggruppamento temporaneo di imprese formato da Greenthesis, Nico e Acr è il «vincitore» della gara d’appalto per la prima fase della bonifica del Sin Caffaro.
La Commissione di gara ha concluso la valutazione e ha proceduto all’aggiudicazione provvisoria dell’appalto per i lavori. La scelta, approvata da tutti i membri della Commissione e passata all’unanimità, è andata sul consorzio temporaneo di imprese formato da Greenthesis, Nico e Acr, uno dei due che avevano partecipato al bando da oltre 57 milioni di euro per la prima fase della bonifica del sito industriale di via Nullo. Greenthesis aveva partecipato anche alla prima gara annullata un anno fa dall'ex commissario del Sin Brescia Caffaro Mario Nova.
I lavori per la prima fase della bonifica dovrebbero iniziare nel 2024 e durare cinque anni: serviranno a smantellare i capannoni e a eliminare le fonti di contaminazione che interessano la falda sotterranea. Dopo le verifiche di rito, nelle prossime settimane l’iter si concluderà con l’aggiudicazione definitiva, a cui seguirà il contratto d’appalto che consentirà l’inizio dei lavori.
«Oggi si aggiunge un altro, fondamentale, tassello che ci avvicina in modo decisivo alla bonifica del Sin Caffaro. La città attende da anni l'avvio di questa grande operazione e, finalmente, siamo giunti all'aggiudicazione provvisoria» è il commento della sindaca Laura Castelletti e dell’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi. «Il percorso fino a qui non è stato semplice – hanno proseguito – ed è risultata fondamentale la collaborazione efficace fra tutti gli enti coinvolti. Ora tutti noi possiamo iniziare a immaginare per quell'area un destino diverso, perché finalmente la più terribile delle ferite ambientali della nostra città inizierà a essere sanata. Siamo solo all'inizio di un lungo percorso, è vero, ma oggi è un giorno felice per Brescia».Soddisfatto anche l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione. «In questi mesi - ha commentato - ho voluto che il tavolo regionale sulla Caffaro fosse praticamente permanente. Le interlocuzioni con il Governo, con l'ex commissario Nova e il successore Fasano, con Arpa e con il Comune sono quotidiane. Grazie a questo metodo di lavoro siamo riusciti a trovare i fondi necessari per il bando. Stiamo dando una risposta che la città attende da anni».
Un plauso arriva anche da Fabio Rolfi, leader dell'opposizione in Loggia, che lancia però un appello alla sindaca di Brescia affinché «istituisca un gruppo di lavoro che punti a elaborare un progetto sperimentale per il bosco alla Caffaro. Non è detto che non si possa fare. Bisogna lavorare in squadra con ministero, Regione e parlamento per costruire un progetto pilota, esistono già modelli a cui ispirarsi a livello internazionale».
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