Bonifica all'ex Piccinelli contro il rischio Cesio
L'acqua potabile non è inquinata. Ma vi è un potenziale rischio che la falda salga e vada a lambire il deposito di Cesio 137 che si trova nella parte centrale della Cava Piccinelli. Per questo, bisogna bonificare. E in fretta. Già oggi un gruppo di tecnici esperti a livello nazionale è in visita al luogo tra via Serenissima e via Cerca. E nella variazione di bilancio - che verrà discussa in Consiglio comunale lunedì prossimo - il Comune ha già stanziato i primi 340 mila euro; di questi, poco meno di centomila serviranno per la messa in sicurezza dei dodici bidoni contenente materiale radioattivo ora confinati in una zona chiusa della cava.
Un incontro che servirà a stabilire tempi e modi per allontanare il materiale contaminato all'interno del capannone CagiMetal e per la messa in sicurezza di emergenza e bonifica da porre in atto in tempi tecnici ridotti.
«Vogliamo togliere il cesio da quell'area. La cava verrà bonificata in due anni: al primo stanziamento di 340mila euro, ne seguiranno altri, anche perché i lavori di messa in sicurezza e di bonifica della cava, che è di proprietà privata lo ricordiamo, sono invece a carico del Comune, che se ne assume gli oneri in via sostitutiva al proprietario dell'area» ha detto il sindaco Adriano Paroli in un incontro stampa convocato per illustrare i contenuti della relazione tecnica sugli approfondimenti svolti dall'Arpa. Sottolineando che «ogni dato, in accordo con l'Asl, verrà comunicato in modo inequivoco, per evitare strumentalizzazioni che portano i cittadini, spesso, ad essere allarmati da dati non veritieri. I temi ambientali ora sul tavolo li abbiamo ereditati - della presenza di cesio 127 nella Piccinelli si sa da oltre vent'anni - ma intendiamo affrontarli uno ad uno. La linea è stata discussa e condivisa con l'assessore all'Ambiente, Paola Vilardi».
Con il sindaco, erano presenti il direttore dell'Arpa Giulio Sesana, la responsabile dell'ara Gestione del territorio del Comune, Daria Rossi e Angelo Capretti, responsabile del settore Ambiente ed Ecologia.
Fermo restando che l'acqua potabile non è inquinata, dagli approfondimenti tecnici riguardanti gli aspetti idrogeologici effettuati dagli esperti dell'Arpa - illustrati dal direttore dell'Agenzia - «è emersa una situazione degna di attenzione e che necessita di approfondimenti sia per la dinamica della falda sotterranea, e la sua possibile interazione con i volumi radiocontaminati più profondi, sia per il mancato deflusso delle acque meteoriche (acque piovane ed altre precipitazioni presenti nell'atmosfera, ndr)».
Ancora: «La caratterizzazione da un punti di vista radiometrico dell'insediamento non ha evidenziato significative variazioni rispetto a quanto accertato nel 1998 dall'Asl. Le misure attuali portano ulteriori informazioni in merito alla contaminazione degli strati più superficiali del suolo e non consentono, peraltro, valutazioni sull'attuale distribuzione della contaminazione in profondità. Tale aspetto sarà meritorio di uno studio specifico, con il coinvolgimento anche di una struttura qualificata operante nel settore ed, eventualmente, dell'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale».
Dunque, in virtù di questi risultati - trasmessi dall'Arpa nei giorni scorsi ai competenti uffici comunali - «riteniamo di dover procedere a definire appropriate linee di gestione e di bonifica dell'intero sito Cava Piccinelli e, in particolare, della sub area ex CagiMetal anche prevedendo, se percorribile, la soluzione dello smaltimento del materiale radiocontaminato, o la sua messa in sicurezza permanente con l'attivazione di specifiche misure di verifica e di controllo» ha specificato Angelo Capretti.
Anna Della Moretta
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