Bomba allo scalo merci e brillamento, le cose utili da sapere
Domenica 22 ottobre, ore 9: scatta l’ora del disinnesco della bomba d’aereo ritrovata poco meno di un mese fa allo scalo merci ferroviario di via Vergnano a Brescia. Le operazioni di bonifica dell’ordigno bellico, un 500 libbre di fabbricazione inglese con all’interno 105 chilogrammi di esplosivo, sono state organizzate nel dettaglio nei giorni scorsi e ora entrano nel vivo.
Chi è coinvolto
Il perimetro dell’evacuazione temporanea comprende le case che si trovano nel raggio di 447 metri dalla bomba: una distanza calcolata con una formula specifica, che mette in relazione la quantità di esplosivo con la proiezione dei frammenti. In un primo momento il Comune aveva erroneamente compreso 234 famiglie, ma la zona rossa è stata ristretta nelle scorse ore: a dover lasciare le loro case fino al pomeriggio sono 212 nuclei familiari, 491 persone in totale (qui il dettaglio delle vie comprese nella nuova ordinanza corretta) perché trenta numeri civici sono stati tolti dal piano di evacuazione.
A tutti è raccomandato di chiudere il rubinetto del gas e i serramenti. Le famiglie della zona rossa che non troveranno ospitalità da parenti o amici trascorreranno la domenica al centro di accoglienza in via Presolana 38.
I controlli
La Polizia Locale, con i volontari della Protezione civile, verificherà la corretta evacuazione di abitazioni e attività a partire dalle ore 8.30. Poi presidierà il perimetro della zona per vietare l’ingresso ai non autorizzati. È stato istituito il divieto di circolazione, anche pedonale, in tutta la zona.L'Esercito, invece, ha allestito la sua base di coordinamento operazioni nel parcheggio tra via Orzinuovi e via Vergnano, dove è allestito l'Incidental Control Point, così come il Coc (Centro operativo comunale).
Cosa succede in via Vergnano
Gli specialisti del 10° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito hanno installato questa settimana la camera di espansione, un gabbione metallico riempito di sabbia molto fine (alto 4,5 metri e con un vano interno di 9 metri quadrati) che consente di mitigare gli effetti di un’eventuale detonazione accidentale.
Gli artificieri Cmd (Conventional Munition Disposal), arrivati da Cremona, completeranno il despolettamento in loco. Ovvero, rimuoveranno le spolette, che sono i dispositivi di innesco della bomba. Si tratta della fase più delicata, che consente di rendere l’ordigno idoneo al trasporto. Entro le 14, indicativamente, i residenti potranno tornare nelle loro case.
Il brillamento a Ghedi
La bomba, a bordo dei mezzi dell’Esercito, sarà trasportata in una cava a Ghedi per il brillamento. Posizionato in una buca di 4 metri per 4, il cosiddetto «fornello», l’ordigno bellico sarà fatto detonare in modo controllato con cariche di tritolo.
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