Bomba allo scalo merci: disinnescato con successo l'ordigno

Salvatore Montillo, Francesca Marmaglio
È stato fatto esplodere in una cava di Ghedi intorno alle 14.30. Tutte rientrate le famiglie fatte evacuare a Brescia
OPERAZIONE BOMBA, TUTTO REGOLARE
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Oggi è il giorno del disinnesco della bomba d’aereo ritrovata poco meno di un mese fa allo scalo merci ferroviario di via Vergnano a Brescia. Le operazioni di bonifica dell’ordigno bellico sono entrate nel vivo questa mattina poco dopo le 9 per concludersi alle 14.30 con il brillamento nella cava di Ghedi. 

Il brillamento a Ghedi

L'ordigno bellico è arrivato nella cava di Ghedi dove intorno alle 14.30 è stato fatto brillare. Le operazioni si sono così concluse.

Il brillamento nella cava di Ghedi

Il trasporto a Ghedi della bomba

Alle 11.08 l’ordigno bellico è stato caricato su un mezzo militare da una ruspa dell’esercito italiano pronto per essere condotto alla cava di Ghedi dove sarà fatto brillare alle 14. Da quel momento infatti è stata attivata la chiusura dello spazio aereo previsto fino alle 17 di oggi pomeriggio. A mezzogiorno esatto riaprirà invece la linea ferroviaria Milano Venezia. Nel frattempo i 491 residenti di Brescia hanno fatto rientro nelle proprie case. Continueranno fino al primo pomeriggio le attività di antisciacallaggio di volontari e Polizia Locale. 

La bomba trasferita sul mezzo dell'esercito in partenza per Ghedi

L'estrazione

Alle 10.28 è arrivato l’ok degli artificieri che il primo attacco è andato a buon fine. Ora la bomba sarà estratta dalla camera di espansione dove era stata collocata per il despolettamento, caricata sul mezzo militare e portata Ghedi. L’operazioni di estrazione richiederà circa 30 minuti.


Operazioni propedeutiche al despolettamento

Alle 9.56 si è conclusa l’operazione di despolettamento e messa in sicurezza dell’ordigno. Gli artificieri attenderanno ora 30 minuti prima di avvicinarsi e prelevare la bomba per portarla alla cava di Ghedi dove nel pomeriggio sarà fatta brillare.

Alle 10.25 i militari si avvicineranno per verificare se è andato a buon fine, come si augurano, il primo attacco, ossia, in gergo il despolettamento. Se ci fossero problemi la procedura sarà ripetuta altrimenti la bomba sarà Caricata su un autocarro militare e condotta a Ghedi.

Le operazioni di despolettamento

L’ok alle attività di despolettamento agli artificieri dell’Esercito è arrivato alle 9:33 esatte, con mezz’ora di ritardo rispetto al crono programma.

  • Il comando delle operazioni in via Vergnano
    Il comando delle operazioni in via Vergnano
  • Il comando delle operazioni in via Vergnano
    Il comando delle operazioni in via Vergnano
  • Il comando delle operazioni in via Vergnano
    Il comando delle operazioni in via Vergnano

L’evacuazione delle 212 famiglie, 491 residenti di via Orzinuovi e quartiere 1 maggio ha avuto un arresto a causa della riottosità di due famiglie pakistane ad uscire dalla propria abitazione. È stato necessario l’intervento degli agenti della questura della Polizia locale per convincere i residenti ad uscire di casa. Solo a quel punto è arrivato il benestare per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza della bomba.

In stazione

La stazione ferroviaria deserta - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La stazione ferroviaria deserta - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Mattinata complicata anche per la Polizia locale schierata in presidio della zona interessata. Vuoti, in stazione, i binari per le linee Milano-Bergamo-Brescia-Verona-Venezia: sui monitor l’avviso scorre costantemente, ma qualcuno arriva impreparato.
«Non sapevo che non partissero i treni – dice una ragazza in partenza per Milano - . Dovrò prendere un pullman». 

Al centro di accoglienza

Il disagio c’è, non potrebbe essere diversamente. Per chi vive nella zona evacuata non è una domenica come un’altra. La macchina dei servizi sociali del Comune però si è mossa in modo tale che ogni esigenza potesse essere accolta e ogni difficoltà risolta.

  • Il Centro di accoglienza di via Presolana
    Il Centro di accoglienza di via Presolana
  • Il Centro di accoglienza di via Presolana
    Il Centro di accoglienza di via Presolana
  • Il Centro di accoglienza di via Presolana
    Il Centro di accoglienza di via Presolana

A disposizione degli sfollati è disponibile infatti un centro di accoglienza allestito nel Centro Diuro Rose in via Presolana 38: «Grazie ai volontari della protezione civile – ha detto Francesca Megni, responsabile servizi sociali zona ovest - assistiamo e accogliamo le persone che vogliono passare qui la giornata. Alle 7 abbiamo aperto e attendiamo i cittadini che possono accedere. Abbiamo previsto interventi anche per le persone fragili e garantiamo il pranzo e ogni necessità per tutta la giornata. Abbiamo garantito il trasporto con un servizio navetta, mentre per le persone fragili ci sono abbiamo attivato trasporti dedicati».

Le persone al centro di accoglienza, nelle prime ore di apertura, non sono tante: «Qualcuno è arrivato, ma poi è ripartito perché ospitato da amici e parenti per il pranzo» dicono i volontari. Ad un tavolino all’interno del centro con il figlio Fabio c’è anche Santina seduta sulla sua seggiola a rotelle circondata dai volontari a cui dispensa grandi sorrisi: «La mattina sta andando bene, mi sento bene, mi stanno trattando tutti bene».

Il perimetro dell’evacuazione temporanea comprende le case che si trovano nel raggio di 447 metri dalla bomba: una distanza calcolata con una formula specifica, che mette in relazione la quantità di esplosivo con la proiezione dei frammenti. In un primo momento il Comune aveva erroneamente compreso 234 famiglie, ma la zona rossa è stata ristretta: a dover lasciare le loro case fino alle 14 circa sono 212 nuclei familiari, 491 persone in totale (qui il dettaglio delle vie comprese nella nuova ordinanza) perché trenta numeri civici sono stati tolti dal piano di evacuazione.

IL GIORNO DEL BRILLAMENTO

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