Bomba allo scalo merci: concluso l'intervento degli artificieri
L’intervento degli artificieri dell’Esercito è terminato e la circolazione ferroviaria è ripresa. L'ordigno rinvenuto questa mattina allo scalo merci ferroviario di via Vergnano è effettivamente una bomba d’aereo, come pareva a tutta prima, da 500 libbre e di nazionalità inglese. Presente il solo sistema di attivazione posteriore, all’interno oltre cento chili di esplosivo. L’ennesimo residuato bellico rinvenuto in quella zona: martedì, quattro granate d’artiglieria, anch’esse risalenti al secondo conflitto bellico.
L’intervento dell’altro giorno è stato tutto sommato semplice per gli operatori del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona: tre delle bombe sono risultate inerti, l’unica carica è stata trasferita in una cava in sicurezza in attesa del brillamento.
Tutt’altra storia quella di oggi. Perché il bestione di quasi tre quintali di peso, per oltre due metri di lunghezza, necessita di attenzioni particolari. Ecco perché, così come vuole in questi casi la procedura, dovrà essere istituito un tavolo tecnico in Prefettura con gli specialisti dell’Esercito a fornire le indicazioni utili alla giornata che sarà individuata per lo spostamento e il successivo brillamento dell’ordigno. Insomma, è ancora tutto da definire.
Ma la memoria di tanti in queste ore va al 2019, quando ad Adro nel corso del “bomba day” vennero evacuate oltre 1600 persone. E ancor più indietro nel tempo, al 2005: per un ordigno praticamente identico rinvenuto in via Cefalonia vennero evacuati cinquemila residenti.
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