Bomba allo scalo merci: brillamento avvenuto

Operazioni concluse prima di mezzogiorno. Rientrate le 214 famiglie rimaste fuori casa durante le fasi del recupero. L'esplosione in cava a Ghedi
Bomba, operazioni concluse con successo
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Operazioni concluse poco prima di mezzogiorno, quando dall’Ics, il centro di coordinamento allestito al complesso Redona, dalla prefettura è arrivato il «liberi tutti» e le 214 famiglie hanno potuto fare ritorno a casa. Come da programma, il despolettamento della bomba è stato eseguito dagli artificieri del Decimo guastatori di Cremona, che intorno alle 11.20 hanno fatto brillare sul posto le due spolette dell’ordigno americano. Dieci minuti più tardi, la bomba è stata caricata su un mezzo dell’Esercito per essere condotto in una cava di Ghedi dove è stata fatta esplodere intorno alle 14.

 

 

 

 

 

  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
  • Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana
    Al centro di accoglienza comunale «Rose» di via Presolana

Tutto secondo programma, dunque, grazie a una macchina organizzativa ben rodata visto il ripetersi di situazioni di questo tipo. Lo scalo ferroviario di via Dalmazia è stato durante la Seconda guerra mondiale un sito sensibile, oggetto di bombardamento da parte degli Alleati. La bomba americana, rinvenuta lo scorso 13 dicembre, è stata trovata esattamente a 15 metri da quella inglese scoperta a settembre. Là dove, sono convinti i militari dell’Esercito, altre giacciono sotto tre metri e mezzo di terra.

Bomba, tra limitazioni e sfollati

A inizio mattina 

Alle 9.50 è stato dato il via libera alle operazioni di rimozione dell'ordingno bellico americano. Le operazioni di evacuazione delle 214 famiglie si sono concluse esattamente alle 8.30 come da programma e, passato l’ultimo treno alle 8:56, staccata la corrente elettrica della linea ferroviaria, gli artificieri del Decimo genio guastatori hanno potuto cominciare la messa in sicurezza dell’ordigno.

 

 

  • Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
    Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
  • Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
    Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
  • Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
    Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
  • Operazioni per il disinnesco: via Vergnano
    Operazioni per il disinnesco: via Vergnano

Le operazioni sono coordinate dalla prefettura di Brescia al complesso Redona di via Orzinuovi dove è stato allestito l’Ics (incident control point), che raggruppa il Ccs, centro coordinamento soccorsi e il Coc, centro operativo comunale.

Supporto ai residenti 

Procedure di disinnesco diverse da quelle attuate il 22 ottobre, ma stessa modalità di supporto ai 500 residenti costretti a lasciare le proprie abitazioni. A disposizione il centro comunale Rose di via Presolana: «Come sempre offriamo una sistemazione a chi ne ha bisogno in queste ore – ha detto Francesca Megni, servizi sociali territoriali zona Ovest - . Abbiamo messo a disposizione una navetta per il trasporto fino al centro. Grazie ai tanti volontari riusciamo a garantire colazione, pranzo e tante chiacchiere».

Come accaduto già in ottobre sono pochi i cittadini che si sono recati al centro: persone anziane, sole che si sono rifugiate in via Presolana attendendo il rientro nelle loro case. Evacuazione e strade chiuse con segnaletica e blocchi da parte della Polizia locale e degli Alpini. 

L'ordigno bellico 

La bomba ritrovata, un'americana da 500 libbre - © www.giornaledibrescia.it
La bomba ritrovata, un'americana da 500 libbre - © www.giornaledibrescia.it

La bomba, lo ricordiamo, era stata rinvenuta lo scorso 13 dicembre a poca distanza da quella venuta alla luce alla fine di settembre: entrambe bombe d’aereo da 500 libbre, la prima inglese (fatta brillare il 22 ottobre), la seconda americana.

Due ordigni simili, ma non identici. Per questo stavolta sarà leggermente differente la procedura che gli artificieri porranno in essere per rendere trasportabile il manufatto bellico: a differenza del 22 ottobre, quando fu sufficiente togliere l’unica spoletta presente alla bomba prima di trasferirla nella cava di Ghedi per il brillamento, questa volta i dispositivi di innesco dovranno essere distrutti sul posto: non cambierà nulla in termini di misure di sicurezza, ma chi si troverà nei paraggi potrebbe questa volta sentire un botto.

Ha collaborato Francesca Marmaglio 

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