Bomba alla Polgai: il testo integrale della rivendicazione

La Cellula anarchica acca ha rivendicato l'ordigno esploso nella notte tra il 17 e il 18 dicembre. Ecco il testo completo
CELLULA ANARCHICA RIVENDICA ORDIGNO DAVANTI ALALS EDE POLGAI
AA

La Cellula anarchica acca (Caa) ha rivendicato l'ordigno esploso nella notte tra il 17 e il 18 dicembre scorso davanti alla sede della scuola di Polizia di Brescia, annunciando la sua adesione all'internazionale anarchica riunita attorno alla Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale.

Il testo della rivendicazione che pubblichiamo integralmente di seguito è comparso on line su uno dei siti di riferimento degli anarcoinsurrezionalisti Informa-Azione, Controinformazione e lotta alla repressione. 

"Nella notte fra il 17 e 18 dicembre abbiamo messo un ordigno (di 8 kg di polvere) alla "scuola" di polizia di Brescia. Azione simbolica per fare danni materiali. Abbiamo agito a quell'ora per non fare male a persone indiscriminatamente.
Con questa azione abbiamo aperto una nostra progettualità di attacco Anarchico come Cellula anarchica acca (C.A.A) affini alla internazionale nera e ci aggiungiamo alla chiamata per l'azione per un DICEMBRE NERO.
Ci aggiungiamo a tale percorso perchè:
Ci piacie l'dea di un coordinamneto internazionale di anarchici per l'azione diretta.
La nostra idea di "complicità" va oltre i gruppi e i gruppuscoli.
Utilizziamo i mezzi che riteniamo opportuni, cercando la crescita nei minimi dettagli dell'azione. In questo senso questo atto come danni materiali è nullo, ma è importante nell'armare la nostra autorganizzazione e soprattutto adesso che sentiamo una grande rassegnazione fra gli anarchici in italia.
Abbiamo attacato uno dei bracci armati dello Stato. In questa "scuola" vengono istruiti sbirri di tutta italia e di altri stati. Questo è un piccolo segnale anche contro la guerra.
Solidarizziamo con le persone che lottano contro tutti gli stati e il capitale.
Il nostro pensiero è rivolto ai tanti compagni repressi, rinchiusi, torturati o uccisi nel presente e nel passato. In solidarietà a tutti i detenuti che lottano.
Questo è un segnale di complicità alle persone rinchiuse: ad Alfredo per avere sparato ad Adinolfi, a Chiara (anarchica NO TAV) per l'attacco al cantiere, a Nicola Gai che ha gambizzato l'amministratore di Ansaldo con Alfredo ed era il minimo che si meritava, a Nico anarchico NO TAV.
A Monica e Francisco che con semplicità e dignità resistono nelle galere spagnole.
A Tamara Sol che ci ha mostrato come si vendicano i compagni.
A Nikos per il suo apporto semplice e umile a una chiamata per la lotta.
Ai compagni delle ccf.
Ai compagni che lottano in carcere e fuori."
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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