Bocciata la discarica nella cava Castella: «Vittoria politica»

Per gli uffici della Regione «emerge una sostanziale non compatibilità ambientale». Esultano Brescia, Rezzato e Castenedolo
La ex Cava Castella - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
La ex Cava Castella - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Sono rimasti col fiato sospeso per cinque anni: tanto è durato l’iter della discarica nella cava Castella, a Rezzato, in un territorio confinante con Brescia e Castenedolo. Ora che la Regione ha detto no alla proposta di Garda Uno, residenti, comitati ambientalisti e amministratori che si sono opposti al progetto esultano per quella che ritengono una vittoria politica.

L’impianto avrebbe dovuto ospitare 1 milione e 890mila tonnellate di rifiuti speciali,in un'area addirittura più grande di Buffalora, quartiere con cui confina.

CAVA CASTELLA, CALA IL SIPARIO

Per il Pirellone, però, «emerge una sostanziale non compatibilità ambientale relativa al progetto». Il parere negativo si somma a quelli, tra gli altri, di Asl e Arpa. Troppo vicino il centro abitato, troppi pericoli per la falda, troppo elevate le criticità del territorio, già martoriato: questi alcuni degli elementi che hanno portato al diniego. 

Dal punto di vista del Comune di Brescia la vittoria è duplice: cancellare la discarica vuol dire facilitare il cammino del Parco delle Cave, voluto dalla Loggia nel nuovo Pgt.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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