Biossido di azoto: concentrazioni (ancora) fuorilegge
Il biossido di azoto è un pericolo concreto per la salute. Non una novità, ma un continuo campanello d’allarme che suona per tutta la città di Brescia. Sono 300 i cittadini bresciani che hanno aderito al progetto di scienza partecipata «NO2, no grazie. Stop ai diesel in città» lanciato da Cittadini per l’aria e dal tavolo provinciale di Basta veleni. Un esperimento (svolto in contemporanea anche a Milano e Roma), che ha visto la collocazione di campionatori passivi dotati di filtro in diversi punti della città e della provincia, che ha raccolto dati dal 2 febbraio al 2 marzo di quest’anno.
A mostrare i risultati, una mappa interattiva presentata al liceo scientifico «Calini». I 292 rilevatori installati dai partecipanti hanno evidenziato nel 99% dei casi concentrazioni di biossido di azoto superiori alla soglia dei 20 microgrammi per metro cubo su base mensile, stimate al 95% su base annuale. «Non sono dati nuovi, la media si aggira attorno agli stessi valori da quattro anni nella città di Brescia - dichiara Maria Grazia Perrone della divisione di Chimica dell’ambiente e dei Beni Culturali-.
Le conseguenze per la salute sono sempre pesanti e con questa ricerca condivisa si vuole rendere più partecipe e accorta la cittadinanza, le concentrazioni sono fuorilegge per l’Organizzazione mondiale della sanità». I risultati dell’indagine dell’inquinamento da biossido di azoto possono essere consultati tramite un’apposita mappa interattiva della città e della provincia di Brescia sul sito www.cittadiniperlaria.org.
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