Bimbi mai nati e tombe rimosse, proteste e repliche in Loggia
Si è svolta questa mattina in Loggia la Commissione consiliare convocata per approfondire la delicatissima vicenda della rimozione al Vantiniano delle tombe di 2.500 bimbi mai nati, episodio che ha suscitato polemiche per le modalità con le quali è stata gestita la comunicazione ai famigliari dei piccoli, la maggior parte dei quali ha scoperto dell’avvenuta esumazione solo a cose fatte, stante l'assenza di avvisi su ogni singola tomba.
Tra i primi elementi emersi nel dibattito, c’è l’intenzione della Amministrazione di disporre l’analisi delle ossa rinvenute da alcuni genitori durante un sopralluogo per accertare che si tratti effettivamente di quelle di bimbi mai nati e non di defunti precedentemente sepolti nelle stesse aree del Vantiniano.
Dai banchi dell’opposizione si sono levate da più parti le proteste per quella che è stata bollata come una pagina deplorevole e sono state invocate in particolare le dimissioni dell’assessore competente, vale a dire Valter Muchetti.
La relazione tecnica
Da parte sua il Comune, per voce della funzionaria che ha gestito l’esumazione dei 2.500 bimbi mai nati, il vice direttore generale Elisabetta Begni, ha ribadito che tutte le misure previste dal regolamento regionale sono state rispettate, con l’affissione di avvisi - per un tempo superiore ai 90 giorni previsti per legge - oltre che in albo pretorio, agli accessi del cimitero e anche sulle fontanelle, vale a dire i luoghi dove è dato per probabile il transito di chi si reca al Vantiniano per rendere omaggio ai propri cari. È stato inoltre specificato che i resti rimossi sono quelli dei bimbi sepolti tra il giugno 2007 e il maggio 2016, mentre i piccoli interrati successivamente restano al momento al loro posto.Da ultimo, gli uffici della Loggia hanno ribadito che i resti dei piccoli e gli effetti personali rinvenuti con essi restano comunque a disposizione dei genitori che vorranno disporne fino al 30 aprile 2022, anche in questo caso con un’estensione del periodo previsto dalla normativa vigente.
Accuse e repliche
Non sono mancati i momenti di tensione, con i consiglieri di Forza Italia e Lega che hanno abbandonato l'aula in segno di protesta durante l'intervento del consigliere Fabrizio Benzoni (Brescia per passione), che replicava alle accuse mosse alla Begni da parte di Paola Vilardi (FI).La replica finale è stata dell'assessore Muchetti: «È stata fatta una scelta: c'era bisogno di spazio, il Covid ha accresciuto il numero dei morti. È una scelta che ho firmato e di cui mi assumo la responsabilità. Quello che non accetto è l'andare oltre: le richieste delle famiglie non ci sono state neppure dopo il Giorno dei Morti, arriva ora una speculazione politica: non si usino queste tombe per fare gli avvoltoi del dolore. Ma non si attacchino i miei collaboratori, l'avversario politico sono io. D'altro canto, è mancato quello che mi sarei aspettato: una sollecitazione a migliorare le regole per il futuro, e sì che in Regione non mancano consiglieri dei partiti di opposizione. Ma non ho sentito una sola parola di critica alle sei pagine di relazione tecnica. D'altro canto, questa Amministrazione ha operato nel rispetto del quadro normativo, senza le ruspe, ma con tutte le attenzioni del caso, adottando la stessa prassi è stata adottata dalle giunte Del Bono, Paroli, Corsini, Martinazzoli Pannella, Boninsegna e Padula. Perché le polemiche sorgono ora? Perché siamo a un anno dalle elezioni? Per incompetenza amministrativa? Non certo per senso di responsabilità».
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