Bimba morta di otite, «complicanze gravi in un caso su mille»
Non è l'otite che può causare la morte dei bambini, ma in rari casi, dell'ordine di uno su mille, ci possono essere complicanze gravi che, se non trattate adeguatamente, possono portare alla morte. Lo precisa Susanna Esposito, ordinario di pediatria dell'Università di Perugia e presidente dell'Associazione mondiale per le Malattie infettive e i Disordini immunologici (WAidid), commentando il caso della bimba morta a Brescia.
«Sicuramente in base alle poche notizie che si hanno è difficile trarre conclusioni. Quello che si può dire - afferma Esposito - è che l'otite di per sé ovviamente non è letale. Può essere causata però da germi molto aggressivi, che provocano complicanze a livello di sistema nervoso centrale, come sembrerebbe essere successo in questo caso, o di sepsi, cioè infezioni che si estendono a più organi. La più comune di queste è la mastoidite, un'infezione estesa dell'orecchio che avviene in un caso su dieci di otite trattata male o non trattata, mentre quelle più gravi sono nell'ordine di una su mille o meno, non sono molto diffuse».
Nel caso, della bambina di Brescia, rileva, «visto che è stata segnalata febbre prolungata, forse la causa era un germe particolarmente aggressivo e resistente agli antibiotici».
Si ritiene che l'80% dei bambini sotto i tre anni soffra almeno una volta di otite. A «selezionare» i batteri che fanno più danni spesso è l'abuso di farmaci. «Bisogna sempre usare questi farmaci con cautela e sotto consiglio medico - ricorda Esposito - perché l'abuso seleziona ceppi più aggressivi. Ricordo inoltre che a causare l'otite spesso sono patogeni, come lo pneumococco, per cui esistono vaccini efficaci. Ai genitori si può dire di non preoccuparsi per l'otite, che è molto comune, ma di stare attenti se è associata a febbri alte, mal di testa particolarmente forte o dolori associati a sonnolenza».
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