Biglietti gonfiati per Inca e Matisse, caso in aula il 6 ottobre

Il 6 ottobre udienza preliminare a Treviso per Andrea Brunello, ex patron di Artematica, e Giuseppe Mazzadi, segretario di Brescia Musei
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È stata fissata per il 6 ottobre al Tribunale di Treviso l’udienza preliminare del processo a carico dell’ex patron di Artematica, Andrea Brunello, e del segretario della Fondazione Brescia Musei, Giuseppe Mazzadi.

Sono entrambi accusati di truffa aggravata in concorso per i casi relativi alle mostre Inca e Matisse, organizzate a Brescia, nel museo di Santa Giulia, tra il 2009 e il 2011. 

A quattro anni dall’esplosione dello scandalo dei biglietti gonfiati, e ad oltre un anno dalla chiusura delle indagini, riprende il cammino giudiziario della vicenda. Nel 2013 lo stesso Brunello ammise davanti al pm bresciano Claudio Pinto di avere falsificato i dati dell’allestimento su Matisse, negando invece di avere fatto lo stesso con gli Inca. La richiesta di rinvio a giudizio della procura di Treviso, cui è passata la competenza del caso, riguarda però entrambe le mostre.

Il meccanismo era semplice e si basava sui modelli C1 della Siae. I documenti, cioè, che certificano il numero dei visitatori. Alla Società italiana autori ed editori venivano inviate in automatico le carte corrette, di fatto non modificabili manualmente, mentre a Brescia Musei Artematica passava documenti manomessi. Bastava una riga di bianchetto e i visitatori aumentavano di colpo. Nel caso degli Inca c’erano 207mila visitatori certificati contro i 273mila dichiarati, mentre per Matisse vennero sbandierati 248mila ingressi contro i 124mila biglietti staccati. Come mai? Secondo i contratti firmati tra la società di Brunello e la Fondazione era previsto un bonus nel caso in cui si fossero raggiunti determinate soglie di pubblico. Complessivamente, Brunello è riuscito a intascare 800mila euro in più del dovuto. 

Tale cifra viene ora pretesa da Brescia Musei in sede civile: l'udienza sulla richiesta di risarcimento è prevista in novembre. La Fondazione ha inoltre annunciato che il 6 ottobre si costituirà parte civile nei confronti del solo Brunello per danni morali. Rispetto alla posizione di Mazzadi, invece, viene atteso l'esito processuale. Non ci sono al momento gli elementi, dunque, per intervenire sul dipendente.

Dopo lo scandalo bresciano, l’imprenditore trevigiano non si è comunque fermato. Nei mesi scorsi ha organizzato una mostra su El Greco a Treviso, mentre l’8 ottobre inaugurerà la mostra a Verona con Kornice, la società che ha fondato dopo la messa in liquidazione di Artematica. L’argomento? I Maya. Si tratta di un allestimento che ha legami con quello che Brunello stava preparando per Brescia nel 2012. A partire da uno dei due curatori, Antonio Aimi. La mostra venne cancellata dal palinsesto bresciano proprio a causa dello scandalo dei biglietti gonfiati, ma lo stesso titolo rispunta ora, proprio a ridosso dell'udienza preliminare per i casi Inca e Matisse.

 

 

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