Bigio sì, Bigio no? La parola passa ai saggi
Il presidente della Fondazione Brescia Musei, Massimo Minini, vorrebbe i Bronzi di Riace a Brescia, nel Capitolium. L’ha proposto nei giorni scorsi riprendendo le polemiche sull’opportunità di portarli a Milano per Expo. Si vedrà.
Nel frattempo, deve occuparsi più in concreto di un marmo, meno pregiato dei colleghi di Riace, ma comunque celebre, almeno in città.
Minini è membro della commissione di saggi chiamata a dare indicazioni alla Loggia sul futuro dell’Era fascista, Bigio per gli amici (e per i nemici), di cui è spuntato un fratello maggiore a Sarzana. Con lui siedono nell’organismo Riccardo Romagnoli, direttore dell’Accademia SantaGiulia, Roberto Donzanelli, suo omologo della Laba, oltre a due docenti di Cattolica e Università degli studi.
Il primo incontro ufficiale dei cinque, nella sede di Brescia Musei, è in calendario domani. Nulla di risolutivo: per preparare la relazione (non vincolante) chiesta dalla giunta servirà un congruo periodo di lavoro, considerato quanto sia spinoso l’argomento e quanto sia ampio il loro mandato.
Lo dimostrano le indicazioni date al momento della nomina. «Dovranno darci dei suggerimenti, delle valutazioni in ordine alle opzioni che la giunta si troverà di fronte e che poi valuterà», diceva in luglio il sindaco Del Bono nel presentare la commissione. Bigio sì, Bigio no? La parola ai saggi, Bronzi permettendo.
Emanuele Galesi
e.galesi@giornaledibrescia.it
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