Bigio, l'esilio è finito. Ma in piazza resta la stele di Paladino

In commissione il sindaco propone un percorso condiviso per riportare alla luce l'opera di Dazzi. Ora bisogna capire dove verrà collocata
Il Bigio nel deposito comunale - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il Bigio nel deposito comunale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un percorso culturale condiviso per togliere il Bigio dai depositi comunali e riportarlo alla luce, in modo che i bresciani possano vedere la controversa statua, riflettendo al tempo stesso sull’epoca di cui è simbolo.

Dopo anni di discussioni e polemiche, l’opera di Arturo Dazzi è tornata al centro del dibattito politico. Ed è la stessa maggioranza in Loggia che ieri, con il sindaco Emilio Del Bono e il vicesindaco Laura Castelletti, ha disegnato il percorso per superare le divisioni sul tema. 

Nella commissione Cultura, fortemente voluta dalla consigliera leghista, e vicepresidente, Melania Gastaldi, è stato spiegato che l’Era fascista, questo il nome della statua, verrà tolta dal magazzino di via Rose per essere musealizzata. Nel frattempo, in piazza Vittoria resterà la stele nera di Mimmo Paladino, nonostante la Soprintendenza avesse richiesto installazioni temporanee, della durata massima di un anno. L’opera dello sculture campano, invece, è sul piedistallo dal maggio 2017

 

La stele di Paladino in piazza Vittoria - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
La stele di Paladino in piazza Vittoria - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it

 

In commissione sono state anche riconosciute le strumentalizzazioni fatte sia dal centrodestra, sia dal centrosinistra. I tempi sembrano maturi, però, per superare le divisioni e preparare un percorso per il ritorno del Bigio. Una proposta avanzata dal sindaco e sostanzialmente accolta dai consiglieri. Dove verrà collocata la statua? Tra le ipotesi circola la Crocera di San Luca, dove la scorsa primavera era stato messo in mostra il fachiro gigante di Gabriele Picco. Negli scorsi anni si era parlato addirittura del Castello o del Museo di Santa Giulia, ma erano idee semplicemente abbozzate, senza progetti specifici. 

Nonostante l'invito, alla seduta non ha preso parte il direttore della Soprintendenza di Brescia. Giuseppe Stolfi ha spiegato in una mail di non volere entrare nella polemica politica sul caso.

A questo punto non resta che vedere in che modo la Loggia aprirà il confronto tra i consiglieri, ma anche con la città. Tempi certi non ce ne sono, ma una cosa è ormai chiara: dopo 73 anni, il Bigio uscirà dal deposito in cui è parcheggiato. Ci era andato vicino nel 2013, ma le divisioni sul tema portarono l’allora sindaco Paroli a rivedere la scelta della sua amministrazione. Per il restauro della statua, lo ricordiamo, erano stati spesi 180mila euro. L'artista Antony Gormley aveva avanzato una proposta provocatoria: riportare il colosso di marmo in piazza Vittoria, ma in posizione sdraiata. Chissà se anche questa idea verrà rispolverata, ora che il dibattito è riaperto. 

 

 

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