Benvenuta Valentina, nata sotto a un cavolo
Per gustare ottimi cavoli in inverno è necessario metterli a dimora in questo periodo. Anzi, a detta degli esperti è già tardi. Durante i mesi caldi le piantine traggono la forza necessaria per sfidare il gelo e vincerlo donando all’orticoltore un raccolto abbondante e saporito. È proprio la lotta con il generale inverno a donare al cavolo un sapore intenso e appagante.
Detto questo, io i cavoli non li posso piantare perché non ho spazio: preferisco lasciare che le zucchine procedano ancora qualche tempo nella loro ricca produzione. I cavoli saranno nell’orto a settembre. È un azzardo, certo. Ma durante l’estate preferisco cicalare suonando alla luna, le formiche non mi sono mai piaciute.
Barbara e Gianantonio hanno invece piantato il cavolo al giusto tempo, sotto ci hanno così trovato la splendida Valentina. Barbara è una mia cara amica a cui voglio molto bene, sarà certo una splendida mamma. Lei saprà crescere Valentina nel migliore dei modi. Lei non sarà una mamma informata laureata all’Università di Internet, di quelle che spiegano ai medici cosa fare. Non sarà una mamma che posta sui social foto a non finire della piccola, salvo poi vietare la foto di classe perché lesiva della privacy.
Non incontrerò mai (grazie al cielo) Barbara al centro commerciale intenta ad allattare Valentina, perché «è una cosa naturale», tante cose sono naturali ma si fanno in stanze apposite. Barbara è andata al lavoro fino al termine consentito dalla legge. Quando qualcuno le chiedeva se non preferisse stare a casa nella sua condizione, lei rispondeva: sono incinta, mica malata. La meraviglia della (sana) normalità.
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