Beni «gonfiati» per prestiti bancari più ricchi: 9 denunciati
Sopravvalutava i beni dati in pegno dai clienti della banca di cui era dipendente e si adoperava affinché venissero loro concessi prestiti sostanziosi. Prestiti per oltre un milione, a fronte di beni il cui valore era di 370mila euro. La truffa ai danni di un istituto di credito - smascherata dal Gruppo tutela economia del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza - ha portato a nove denunce. Le persone deferite dovranno rispondere di truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante entità.
Nello specifico, l’ex dipendente di un istituto bancario, in qualità di sportellista cassiere e perito estimatore, sopravvalutava i beni dati in pegno dai clienti e si adoperava per far avere agli stessi disponibilità superiori a quelle erogabili sulla base della normativa interna dell’istituto.
I soggetti in concorso con l’ex dipendente, già clienti della banca, avrebbero utilizzato dei prestanome, presumibilmente inconsapevoli, al fine di ottenere maggiori sovvenzioni rispetto agli importi massimi che potevano essere concessi.
L’indagine ha fatto emergere anomalie su circa 1.079 polizze, per un valore sovvenzionato di oltre un milione di euro, a fronte di un valore degli oggetti sottoposti a pegno di 373 mila euro circa.
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