Beni confiscati alla mafia: a Brescia alta «densità»
In Italia le imprese confiscate sono 1.707, 11.237 i beni immobili. Grande concentrazione in Lombardia
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A Brescia si registra un’alta concentrazione di beni confiscati alla mafia. In Italia le imprese confiscate sono 1.707, 11.237 i beni immobili. Le aziende confiscate alla criminalità organizzate sono presenti in 17 regioni. Principalmente in Sicilia, Lombardia, Calabria, Lazio e Puglia.
Il fenomeno, quindi, riguarda anche il nord. Tra le province più interessate, assieme a Brescia, ci sono Milano, Lecco, Como e Bologna.
È quanto emerge da una ricerca di «Studi sull’economia del Mezzogiorno-Intesa San Paolo». I dati sono relativi al 2013 e sono stati elaborati dell’Osservatorio Transcrime. Indicano che in circa il 90% dei casi si tratta di imprese in liquidazione o in procedura fallimentare (più di 72mila lavoratori hanno perso il posto).
Qual è la tipologia dell’«impresa della mafia»? Nel 50% dei casi ha valore medio di capitale tra i 10 ed i 20 mila euro, con società a responsabilità limiata. I settori privilegiati sono quelli a bassa tecnologia, non export oriented, di piccola dimensione, ad alta intensità di manodopera e ad alto coinvolgimento di risorse pubbliche. In particolare si tratta di imprese attive nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (29,4%) e nelle costruzioni (28,8%). Più distanziati alberghi, ristoranti (10,5%) e le attività immobiliari (8,9%).
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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