Basta Veleni vuole vederci chiaro sulle centraline Arpa in città
Il tavolo Basta Veleni ha depositato in Procura un esposto sull’inquinamento atmosferico dell’agglomerato urbano di Brescia. I particolari saranno resi noti in una conferenza stampa indetta per domani mattina dai referenti che hanno firmato la denuncia: Maurizio Bresciani, Cesare Giovanardi e Stefania Baiguera, che ricostruiscono nel dettaglio, dati alla mano, quanto vanno dicendo ormai da anni e cioè che «il sistema di monitoraggio delle centraline funziona male».
Secondo il tavolo che raccoglie molte associazioni ambientaliste bresciane, non sarebbero cioè le centraline a non andare, ma il modo in cui vengono lette e utilizzate. Quel «fuori servizio» che periodicamente ogni mese interessa i sistemi che analizzano l’aria bresciana, molto spesso spezza la sequenza delle giornate in cui Pm10 e Pm 2,5 sono fuori norma, rendendo così la lettura dei dati «falsata. La situazione di monitoraggio di Brescia è davvero molto grave - afferma Maurizio Bresciani -. Tutti gli studi avvengono con dati non conformi alla realtà. Le dichiarazioni comprovanti il miglioramento dell’aria nell’anno precedente si basa su dati che non rispettano la realtà e sarà così anche quest’anno. Ci prendonoi sistematicamente in giro, per usare un eufemismo».Dopo aver più volte chiesto conto ad Arpa Lombardia e al Comune di Brescia di queste incongruenze e avendo ricevuto per lo più risposte considerate non soddisfacenti, il tavolo Basta Veleni ha deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria e chiedere che vengano eseguiti riscontri e accertamenti sui fatti esposti nell’atto depositato. «Nel mese di gennaio - conclude Bresciani - la centralina del Broletto non ha quasi mai monitorato le Pm 2,5 e quando l’ha fatto il valore era di 44 ug/m3, quasi il doppio del limite dell’Unione europea e otto volte oltre quello dell’Oms. Il 25 gennaio il valore era di 65 microgrammi per metro cubo. Che si muoia di aria malata ormai lo sanno tutti. Crediamo - conclude - che si debba fare di più».
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