Baseball, stadio chiuso per i fuoricampo: «Presto riaprirà»
«Il campo riaprirà». A dirlo è Danilo Tanzarella, il presidente del Cus Brescia. Il campo in questione è quello da baseball sito fra viale Europa e via Branze, chiuso in questi giorni dopo una diffida della Polizia Locale (che riguardava in realtà solo la partita di campionato del 14 luglio della squadra di serie A2), ma soprattutto per una serie di denunce arrivate dopo che alcune palline avevano messo in pericolo l’incolumità di alcuni studenti dei collegi studenteschi Valotti e Lucchini.
«Non è stata l’Università degli Studi di Brescia a chiudere il campo, ma il Cus - ha spiegato Tanzella - . La sicurezza è al primo posto, ne parleremo in consiglio per trovare una soluzione». Il Consiglio si è svolto oggi pomeriggio e al termine della riunione le attività riprenderanno: «Il primo punto all’ordine del giorno sarà questo - ha continuato il presidente Tanzella -. Troveremo delle soluzioni opportune per tutti: gli allenamenti riprenderanno con qualche modifica negli aspetti tecnici».
In questi giorni tutte le squadre si sono fermate, tranne quella dei non vedenti, ma il problema sicurezza è legato esclusivamente al gruppo che milita in serie A2: «Il problema dei fuori campo, e quindi delle palline che potrebbero colpire qualcuno - ha spiegato Tanzella - non sussiste solo durante le partite, ma anche durante gli allenamenti. Prolungare la rete potrebbe non essere abbastanza».
La soluzione, esplicitata sulle colonne del Giornale di Brescia da Stefano Sbardolini, responsabile della sezione baseball per il Cus, non convince tutti e sono diversi gli addetti ai lavori che non si fidano. «Potrebbe bastare come no - ha detto Tanzella - . Ci avvarremo di tecnici che valuteranno se la rete potrebbe essere sufficiente per scongiurare qualsiasi pericolo».
Una rete che potrebbe però risultare un investimento troppo oneroso: «Dobbiamo fare i conti con il budget - ha concluso il presidente del Cus - e valutare se spendere decine di migliaia di euro per un campo che fra qualche anno verrà sostituito da una nuova ala universitaria».
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