Bancarotta, finto console ai domiciliari

Un bresciano di 35 anni si fingeva console dell'Albania, ora è indagato per bancarotta fraudolenta.
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Il «pezzo da 90» è un sedicente «console albanese». Questo il titolo di cui si fregiava un 35enne di Brescia, finito agli arresti domiciliari con un complice fiorentino.

Stessa sorte seguita da un imprenditore di Asola (Mantova), titolare di una ditta di calze di Casalromano, indagato per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale in concorso con i primi due, ritenuti dagli investigatori delle Fiamme Gialle «professionisti» della bancarotta.

Stando a quanto riferito dalle Fiamme Gialle, il bresciano con residenza in Albania e un 65enne di Firenze, giravano tutta l'Italia in cerca di aziende in difficoltà per mettere in atto il loro piano. A Casalromano hanno individuato la ditta e si erano messi in contatto con il titolare, che prima di fallire avrebbe provveduto a svuotare le casse della sua ditta facendo passare i beni a un'altra società.

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