Bambini, le quarantene rallentano le vaccinazioni

Ad oggi il vaccino anti Covid-19 è stato somministrato al 12% nella fascia 5-11 anni
Ai più piccoli viene somministrata una dose dedicata di Pfizer - © www.giornaledibrescia.it
Ai più piccoli viene somministrata una dose dedicata di Pfizer - © www.giornaledibrescia.it
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Con oltre 32mila somministrazioni previste tra oggi e martedì prosegue la campagna vaccinale anti Covid-19 nel Bresciano. A prevalere sono le terze dosi: da quando è possibile effettuare il richiamo del ciclo completo con una ulteriore dose del farmaco - da settembre, a scaglioni, in base alle fragilità e alle classi di età e, ovviamente, al periodo intercorso dall’ultima somministrazione - in provincia di Brescia hanno ricevuto la terza dose con prodotto Pfizer o Moderna poco meno di 423mila persone.

Dai dati aggiornati comunicati dalla Regione, non si registra alcun problema sul fronte della disponibilità di vaccini: nel territorio di Ats Brescia le giacenze di Pfizer sono di 60.042 dosi e 107.900 di Moderna. Per l’Asst della Valcamonica la disponibilità è di oltre diecimila dosi Pfizer e di oltre cinquemila di Moderna. Una campagna vaccinale articolata - prima, seconda e terza dose in questa fase - che prevede anche la vaccinazione dei bambini in età scolare, nella fascia 5-11 anni. Ad oggi, sul totale dei vaccinabili, il vaccino è stato somministrato in Lombardia al 12%. Pochi, tanti? Di certo, non vi è un assalto ai Centri vaccinali.

Tra le motivazioni, anche quella addotta da Alberto Villani, già presidente della Società italiana di pediatria. «Aumenta il numero dei bambini positivi al Covid-19 e, di conseguenza, il rischio di ricoveri nelle fasce più giovani della popolazione. Tuttavia la scuola è un luogo sicuro se si rispettano le regole di prevenzione - spiega -. L’aumento delle positività e delle quarantene tra i bambini e nelle loro famiglie ha rallentato la campagna vaccinale contro il Covid-19 nella fascia 5-11 anni. Per Villani anche il tampone «come certificazione di benessere ha poco senso» in assenza di sintomi. Le vere armi per evitare il contagio, ribadisce l’esperto, sono «il distanziamento, la mascherina, l’igiene delle mani e la vaccinazione».

Ancora: «Per i bambini il ricovero in rianimazione resta un'eventualità rara, ma è chiaro che più cresce il contagio tra di loro, più aumenta il numero di quelli che hanno bisogno di cure intensive». Un rischio che riguarda tutti i bambini perché, sottolinea Villani, «se è vero che chi ha altre patologie è più esposto, è anche vero che non è possibile escludere qualcuno a priori». La situazione attuale era, secondo Villani, «prevedibile», così come è atteso un ulteriore incremento dei casi nelle prossime settimane legate in parte ai momenti di aggregazione familiari durante le vacanze natalizie, ma anche all'andamento atteso della pandemia. Conclude: «Il SarsCov2 si comporta come gli altri virus che interessano prevalentemente l'apparato respiratorio, che nei mesi invernali peggiorano. È quindi abbastanza evidente che a gennaio la situazione non migliorerà. Quello che bisogna fare è andare avanti con la vaccinazione e con il rispetto delle regole».

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