Baby gang a Brescia, il gip: «Aggressività e violenza gratuita»
Rapine, furti e spaccio di droga, oltre a un sistema di protezione per tutti i componenti della baby gang. Così era organizzata la banda "Gang 88", che operava in diversi paesi della provincia, e che è stata azzerata da una maxi operazione dei carabinieri. All'alba i militari hanno applicato 19 misure cautelari, tra cui 8 custodie in carcere e 8 ai domiciliari, nei confronti dei giovani componenti, di cui quattro sono minorenni. Individuato anche il capo riconosciuto della banda: un 22enne originario del Burkina Faso che si faceva chiamare Capo Afa e che ordinava ai suoi sodali di commettere furti e rapine ai danni di ragazzini più giovani.
Secondo il gip Elena Stefana, che ha firmato l’ordinanza, la banda si caratterizzava per «un elevato grado di aggressività da violenza spesso gratuita e dall’uso di armi da taglio nonché dalla stabile propensione alla commissione di delitti di gruppo» e ancora che «agivano sotto la direzione di un coordinatore».
I reati contestati
La baby gang rapinava catenine d’oro a studenti fuori dalle scuole, in attesa alle fermate degli autobus o anche nel weekend in discoteche e centri commerciali. Spesso, si spingevano a fare irruzione e rapinare anche alcuni negozi, come è successo ad esempio in un discount della provincia di Brescia, dove hanno tentato un furto alla cassa. Inoltre, il gruppo aveva minacciato e rapinato una rete di spacciatori e si finanziava con lo spaccio di droga. In totale, sono circa 50 gli episodi malavitosi contestati in soli due anni, dal 2019 al 2021.
Molte delle vittime non hanno avuto il coraggio di denunciare i reati subiti, perché costantemente sottoposti a intimidazione. «I componenti della banda - si legge ancora negli atti - attraverso le intimidazioni miravano a costringere la parte lesa a non rivolgersi alle forze dell’ordine e le pressioni raggiungevano l’obiettivo»
Il fenomeno in Italia
Proprio contro il fenomeno della baby gang, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, rispondendo al question time alla Camera, ha detto, «ha aspetti connessi al disagio sociale ed alla dispersione scolastica, accentuati dalla pandemia, e sono state adottate mirate iniziative contrasto nelle città da parte dei prefetti».
«A Milano - ha aggiunto - le forze dell'ordine hanno sviluppato una vasta azione di contrasto anche nei luoghi della malamovida. In generale nel 2021 sono state arrestate 228 persone per il reato di rapine sulla via pubblica nella fascia d'età 14-24 anni, con 146 soggetti denunciati, 23 ammonimenti per atti persecutori, 30 per violenza domestica e 2 per cyberbullismo».
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