Avis, la pandemia smuove le coscienze: 4mila sacche in più
Tra i tanti mali, la pandemia ha almeno fatto buon sangue. Sempre più bresciani iniziano a donarlo e il 2021 è stato un anno record, con oltre tremila nuovi donatori, cifra raddoppiata rispetto al 2020 e quintuplicata in rapporto al 2018 e al 2019. Lo dicono i dati illustrati ieri pomeriggio nel corso della 58esima assemblea annuale dell’Avis provinciale.
«Siamo davvero soddisfatti - commenta il presidente di Avis Brescia Gabriele Pagliarini -. I numeri degli ultimi 4 anni segnano un incremento di donazioni di quasi il 7% e se prendiamo in considerazione solo il 2021 siamo al 9% in più, questo dopo anni di costante calo. Probabilmente la pandemia ha modificato gli stili di vita e smosso le coscienze».
Fasce d’età
Il numero totale dei donatori tra Brescia e provincia rimane però stabile a 35mila, poiché nell’ultimo anno 3.500 persone hanno interrotto il dono, sia per le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria sia per i requisiti sempre più stringenti in tema di idoneità alla donazione. I più propensi a donare sono gli uomini (66%), in particolare nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 45 anni, mentre aspiranti donatrici sono soprattutto le ragazze tra i 18 e i 25 anni. A queste persone si aggiungono altri duemila soci Avis che aiutano nell’organizzazione.
Numeri
Un esercito della generosità che ha permesso di raccogliere, nell’anno appena passato, ben 63.500 sacche di sangue, 4.000 in più rispetto al 2020. Anche le donazioni di plasma, seppure in maniera più limitata, sono in aumento. Esigenza urgente, evidenziata dall’analisi dei consumi degli emocomponenti elaborata dal Centro trasfusionale dell’Ospedale Civile, è la donazione infrasettimanale, dato che i concentrati piastrinici, fondamentali per i pazienti oncologici, hanno una scadenza di soli cinque giorni. «Per questo - spiega Pagliarini - ci siamo organizzati per accogliere nuove decine di donatori al giorno nel centro di raccolta di Brescia e in molti presidi ospedalieri della provincia».
Nuovo hub a Salò
Tra le novità del 2022, il nuovo hub di Salò, che verrà allestito in località Cunettone e avrà un’organizzazione simile a quello di Brescia, ma in partnership con l’Asst Garda. Secondo le previsioni, il centro salodiano dovrebbe consentire di raccogliere oltre 5.000 sacche all’anno. Nel frattempo sono riprese, dopo lo stop dovuto alla pandemia, le attività di sensibilizzazione e informazione, in primis nelle scuole.
Continua infatti il progetto «Piacere Avis», in collaborazione con l’Università Cattolica, così come «I care 54», realizzato con i ragazzi dell’Istituto Don Bosco: una serie di interventi didattico-educativi, tutti legati ai temi biomedicale e sociosanitario, destinati agli studenti del liceo scientifico salesiano. Confermata anche la collaborazione con molte realtà locali e nazionali, tra cui l’associazione di donatori e volontari della Polizia di Stato, che ha coinvolto gli allievi della Polgai, e Admo e Ail, con cui verrà realizzata il 2 giugno la Walking family, camminata solidale a fianco della Brescia Art Marathon.
Per quanto riguarda l’emergenza umanitaria scatenata dalla guerra in Ucraina: «Avis nazionale - precisa Pagliarini - ha iniziato una campagna di raccolta fondi direttamente dai privati, ma la nostra Avis provinciale nei prossimi giorni si muoverà, insieme alle varie Avis comunali, per consentire di donare beni di prima necessità tramite un centro sul territorio».
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